REMO DI LEONARDO.
Nel 2003 la Fondazione ha colto l’occasione di poter riportare a Teramo, acquistandola, una importante collezione di ceramica antica, composta, secondo la Dott.ssa Irene di Ruscio, di oltre 300 oggetti di maiolica (prevalentemente di maestri e scuola castellana) e di porcellana (europea ed orientale), che abbraccia un periodo che va dai primi del Seicento ai primi del Novecento.
La collezione è denominata Collezione Gliubich - ma nota anche con il nome de Felici-Gliubich – per intero visualizzabile sul sito dell’Acri – è composta da 180 opere raccolte in un arco di due secoli a partire dalla prima metà del XIX secolo dalla nobile famiglia abruzzese De Felici Del Giudice di Pianella, in Provincia di Pescara; dopo che nel 1994 era stato apposto, tramite decreto ministeriale, il vincolo della Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Storici e Artistici dell’Abruzzo, l’insieme delle opere è stato ceduto nel 2000 al signor Marcello Gliubich dell’Aquila, da cui la collezione è stata infine acquistata dalla Fondazione.
Secondo lo studioso Alessandro Morelli “sui dieci esemplari di albarelli di maiolica castellana presenti nella collezione, vi è la presenza di uno stemma con uno scudo a cartigli e mascherone; si tratta proprio dell'Arma della famiglia de Felici rappresentato da tre monti di verde cuciti, con altrettante spighe di frumento d'oro gambute sulle vette dei monti e piegate (…) con una stella (modificata successivamente nel Sole d'oro) (…). Continua lo studioso, “tutto ciò è avvalorato dal fatto che il titolo nobiliare con la corona di marchese arrivò soltanto nella metà dell'Ottocento con la “Croce dentata d'argento” della famiglia del Giudice di Casalincontrada. Una committenza colta e facoltosa che testimonia il decoro e l'ascesa sociale di questa famiglia con personaggi di rilievo nel mondo civile e religioso, già a partire dal XVIII secolo. Non escludiamo altri legami delle ceramiche con la suddetta famiglia e Pianella, in riferimento a scene religiose presenti su alcuni manufatti come targhe votive, piatti e mattonelle raffiguranti S. Antonio, S. Vincenzo Ferrer, S. Domenico e la Madonna del Rosario 1”.
Le Maioliche
Le maioliche, quasi tutte di Castelli d’Abruzzo, vanno dagli inizi del secolo XVII agli inizi del secolo XX, attraverso realizzazioni auliche e da parata soprattutto del miglior periodo barocco, con opere realizzate dai Grue, dai Cappelletti, dai Gentile, ecc. La raccolta contempla anche maioliche d’uso, da spezieria, da farmacia, oppure legate alla devozione, ai costumi ed usi della vita quotidiana rappresentativi di ogni ceto sociale.
La collezione contempla anche un piccolo gruppo di oggetti provenienti da altri centri abruzzesi come Bussi sul Tirino(PE), Torre dei Passeri(PE) e Rapino, oltre ad alcuni manufatti dell’Italia meridionale e produzioni del Nord.
Le Porcellane
Il corpus delle porcellane esibisce superbi capolavori cinesi e giapponesi. Ben rappresentati sono i centri europei più famosi come Meissen in tutti i suoi classici periodi, Sèvres e i centri del nord-Europa, attraverso oggetti contrassegnati dai marchi delle rispettive manifatture.
Anche le migliori produzioni italiane di Doccia, poi Richard-Ginori e Capodimonte sono presenti con oggetti imponenti.
Tale raccolta si attesta come un esempio raro, se non unico, del collezionismo di porcellane del centro-Italia che contempla una eterogenea gamma di produzioni, raccolte a partire dall’epoca in cui vi fu la scoperta, e l’avvento, della porcellana in Europa, a ricalco dell’Oriente che la produceva già da moltissimi secoli prima.
La Collezione Gliubich è stata presentata al pubblico, insieme alle ceramiche di Castelli di proprietà della Tercas spa, in una Mostra che si è tenuta dal dicembre 2005 al 6 gennaio 2006 nella sede della Pinacoteca Comunale a Teramo, con il patrocinio del Comune di Teramo, Assessorato alla Cultura, ed ora è in Esposizione Permanente nei locali di Palazzo Melatino, in Largo Melatini, 17-23, a Teramo.
Nel marzo 2011 il lavoro di riallestimento della Collezione de Felici Gliubich viene affidato alla consulenza della Dott.ssa Irene di Ruscio.
In precedenza, maioliche e porcellane erano state collocate in vetrina in via provvisoria, senza poter dedicare tempo allo studio di un percorso espositivo ragionato che ne consentisse un'opportuna fruizione.
NOTE
1. Per lo studio araldico di alcune maioliche della collezione, il riferimento è dato dal contributo scritto (in preparation) di Alessandro Morelli.
BIBLIOGRAFIA
REMO DI LEONARDO - LACERBA 6 giugno 2018 pag. 26
Proterra R., La tradizione figulina abruzzese nelle maioliche Glubich, L'Aquila: Consiglio Regionale dell'Abruzzo, (2000?).
Sitografia:
www.raccolte.acri.it/ricerca_res.asp
www. irenediruscio.it (Foto)