REMO DI LEONARDO
Scurcola Marsicana è un comune italiano di 2706 abitanti della provincia de L'Aquila in Abruzzo, elevato a Città con decreto del presidente della Repubblica del 14 febbraio 2011.
Il centro della Marsica è situato ai piedi del monte San Nicola. Il paese antico domina sui piani Palentini, teatro nel Medioevo della battaglia di Tagliacozzo.
L'etimologia di Scurcola sarebbe legato al termine latino Excubiae e in seguito a quello longobardo Sculk. Entrambi i termini hanno significato di "sentinella", "guardia", pertinente rispetto alla posizione del centro posto su un'altura che domina le direttrici confluenti verso l'antico lago Fucino, da Roma, dalla costa adriatica, dalla Sabina attraverso il Cicolano e la valle del Salto e infine dalla Campania attraverso la valle Roveto e i Piani Palentini.
Le prime tracce di un abitato nel territorio scurcolano risalgono all'età del bronzo e alla successiva età del ferro come da ricerche risalenti agli anni ottanta sulla necropoli sita nei pressi del fiume Imele-Salto che scorre nei pressi dell'abitato; si tratta di tombe a tumulo in cui sono stati ritrovati una serie di oggetti in ferro e bronzo, quali fibule, spade e pettorali (conservate presso il museo archeologico nazionale d'Abruzzo di Chieti).
La presenza di questa grande necropoli testimonia l'esistenza di un villaggio posto alla sommità del monte San Nicola, che sovrasta il borgo attuale. Il terremoto della Marsica del 1915 causò sfortunatamente gravi danni e numerose vittime pari al 15% della popolazione.
Il ricordo
A Scurcola Marsicana, ogni prima domenica di luglio è festa del Santo Patrono Sant'Antonio da Padova (Fernando de' Buglioni nato a Lisbona nel 1195).
Era il 1 luglio del 2012 quando, con la Banda Città di Chieti diretta dal M° Leondino Iezzi, apprezzato maestro e 1° clarinetto e clarinetto basso di diverse e pregiate orchestre abruzzesi e italiane, arrivammo a Scurcola Marsicana alle 7,30 del mattino. Nella piazza principale del paese ad attenderci c'erano alcuni membri del comitato feste patronali che gentilmente ci accompagnarono "all'alloggio", una scuola al centro del paese.
Dopo che ognuno di noi ebbe sistemato i propri bagagli e la "brandina" da riposo, come di tradizione il comitato offrì a tutti i bandisti una ricca colazione prima di iniziare il consueto "giro" del paese eseguendo il classico repertorio composto da marce sinfoniche e brillanti.
La colazione fu alquanto abbondante, tanto che dissi a me stesso: "Annaecche hatte ce cove", volendo dire che avremmo pagato caramente quella "particolare" colazione. Infatti ce ne accorgemmo tutti quando iniziammo il famoso "giro" partendo col suonare dal Borgo nuovo di Scurcola per salire verso il Borgo antico sino ad arrivare al castello Orsini per poi scendere impiegando più di due ore.
la mattinata si concluse con un "matinè" sinfonico prima di sbramarci letteralmente nu callare de paste preparato e cucinato da Sergio e Marino.
La fatica non fu da meno la sera, con la processione dedicata al Patrono Sant'Antonio da Padova per le vie di Scurcola e le fermate riverenziali del santo davanti le case di tutti i membri del comitato feste, per poi arrivare nell'omonima chiesa del Santo situata lungo la via Valeria, sulla strada consolare che collegava Roma ad Alba Fucens.
Ad allievare "le pene" intervenne una particolare attesa, di lì a poco alle ore 21.00, proprio nella piazza del paese, sul palco dove la banda doveva suonare per il concerto serale, era pronto lo schermo gigante per vedere la tanto attesa partita di calcio Spagna-Italia.
Si! Era proprio lo stesso giorno che si svolgeva la finale di campionato europeo di calcio tra Spagna e Italia, 1 luglio 2012.
Come da contratto preso tra i dirigenti della Banda e il Comitato feste, dovevamo suonare subito dopo la partita verso le 23,00 festeggiando la vittoria.
Purtroppo le aspettative furono drammaticamente deluse, gli allora campioni del mondo sovrastarono gli azzurri per 4-0, perdendo quindi la finale a Kiev con il goal di Silva e Jordi Alba nel primo tempo e Fernando Torres e Mata. La Spagna conquista la leggenda: è il terzo successo di fila, dopo l'Europeo del 2008 e il Mondiale del 2010.
Un triplete favoloso che fece di fatto svanire il sogno di tanti italiani, compresi gli appassionati di musica bandistica accorsi ad ascoltare la Banda dopo la partita.
Una delusione che apparve soprattutto nei volti dei tanti giovani di Scurcola ma anche nei componenti della banda che per l'occasione si erano tatuati il viso con strisce tricolori.
Finale...
Salimmo sul palco, la Piazza era completamente vuota, erano presenti solo alcuni del comitato feste che con aria distratta chiacchieravano disinteressandosi del tutto della nostra presenza.
Il Capo Banda pronto a dare inizio al concerto alzò il braccio dando l'attacco ad una marcia sinfonica ma nessuno dei bandisti "ci mise una nota"; eravamotroppo distratti, ancora frastornati dalla sconfitta dell'Italia. Sembrò che nessuno si fosse accorto dell'accaduto ma una voce amica con tono fievole si levò da sotto il palco facendo rumore più di un colpo di grancassa e disse: "Huaglò massere come le jucature de l'Itaglie n'gi'avete messe 'na note".
In attesa della mezzanotte e dei fuochi pirotecnici continuammo a suonare in una piazza ormai deserta con la delusione nei cuori, rassegnati a ripartire portando con noi il ricordo di una giornata passata all'insegna di "note vuote" musicali e calcistiche.
Nella foto: Stefania D'Ovidio, Maura Marinucci, Lucrezia Di Leonardo.