ANTONIO MEZZANOTTE.
Nel mio peregrinare tra terre, vallate e paesi d'Abruzzo mi sono imbattuto più e più volte in castelli, torri, recinti fortificati. Ho notato che scale a chiocciola, botole e passaggi stretti, ideali per l'uomo medievale, mal si addicono alla mia stazza; così, accade quasi ogni volta che rimedio una craniata!
Ma io son di testa dura e persevero. Così arrivo in questo bel paese di Beffi, nel territorio di Acciano (AQ), nella valle del fiume Aterno, il quale scorre al di sotto dello sperone roccioso su cui si sviluppa l'antico centro medievale.
L'abitato è preceduto dalla chiesa di San Michele Arcangelo, quattrocentesca, grandiosa e imponente, con facciata a capanna e torre campanaria a tre livelli con cuspide in pietra. L'interno custodisce arredi sacri cinquecenteschi, tele e statue rinascimentali.
Proseguendo la stradina, si scende verso la Torre di Beffi.
Invero, trattasi di una delle fortificazioni più interessanti della regione. La torre, massiccio puntone a pianta di pentagono irregolare, perno del sistema difensivo, risale al 1100, è alta all'incirca una ventina di metri e si può salire fin alla sommità attraverso diversi livelli comunicanti con una stretta scala a chiocciola, esito di un lodevole restauro che ha reso fruibile l'intera struttura.
Il panorama che si gode, una volta arrivati perigliosamente su, tra le merlature originali, lascia senza fiato: la media valle dell'Aterno, il maestoso Sirente, il ponte romano, la torre di Goriano Valli all'altro versante, con la quale essa costituiva un unico sistema difensivo; poi, ancora, Roccapreturo con la sua torre e, in lontananza, la fenditura delle gole di San Venanzio.
Da un lato della torre si scende al fiume e, seguendo la corrente, percorrendo sentieri tutto sommato di lieve difficoltà si giunge alla piccola chiesa di Santa Maria Silvana, probabilmente edificata su un preesistente luogo di culto dedicato al dio Silvano (o alla dea Diana, che veniva chiamata anche "Silvana", protettrice dei boschi).
Da queste parti transitò fra Pietro del Morrone quando si recò a Collemaggio per essere incoronato papa.
In buona sostanza, per quanto mi riguarda, un suggerimento spassionato per una visita a Beffi e dintorni lo do volentieri, tanto più che è possibile anche fermarsi all'ombra della torre nel punto ristoro che anima questo paesello, che è un modo intelligente per tener desta l'attenzione su uno dei luoghi più interessanti e meno conosciuti dell'intero Abruzzo.