L' avvocato di Rosciano

ANTONIO MEZZANOTTE

Lorenzo Natale era Pubblico Agrimensore nativo di Rovere, amena località dell'Altopiano delle Rocche, oggi frazione di Rocca di Mezzo, dalla quale provenivano intere generazioni di tecnici e valenti professionisti nella tutela del patrimonio tratturale, al servizio della Dogana di Foggia e della Camera della Sommaria di Napoli. Questi tecnici, variamente denominati Regi Misuratori, Compassatori, Agrimensori non solo facevano sì che le misure dei tratturi e dei loro bracci secondari rimanessero costanti, al fine di evitare appropriazioni indebite da parte dei confinanti (come noto, la larghezza standard del tratturo era di 60 passi napoletani, cioè 111 mt), ma si prodigavano anche per risolvere questioni di confine tra feudi, università, terre demaniali. Inoltre, erano chiamati dalle università del Regno, ovvero dagli stessi feudatari, per la realizzazione dei catasti, ossia di quei registri dei beni immobili che di tanto in tanto venivano ordinati per verificare la consistenza patrimoniale di un territorio, su cui calcolare le imposte (e per tale motivo erano detti anche Catastari).

Lorenzo Natale venne chiamato a Rosciano nel 1710 e chiuse il libro catastale il 24.02.1712. Fu l'ultimo dei catasti antichi, prima dell'Onciario. Perché ricordiamo Lorenzo Natale da Rovere d'Abruzzo Ultra? Perché nel consegnare il proprio lavoro all'Università (cioè al Comune) raccomandava il paese ed i suoi abitanti a "Santo Nicola, Avvocato e Protettore della Terra di Rosciano". L'annotazione dell'agrimensore (persona seria, rigorosa, avvezza a riportare i dati oggettivi della realtà) è molto importante, perché ci conferma un profilo non di poco conto della storia roscianese: San Nicola di Bari o di Myra è stato per secoli uno dei Santi Patroni di Rosciano.Ma v'è di più.

Santa Maria Assunta, San Nicola e San Giovanni Battista costituivano una sorte di triade patronale roscianese, che Nicola Ranieri da Guardiagrele negli anni settanta del Settecento ben evidenziò raffigurandola nelle tre tele del presbiterio della chiesa arcipretale ed alla quale almeno fino al 1743 veniva dedicato un giorno dell'anno per la solenne festa dei Santi Patroni, con spese a carico dell'Università (la devozione per Santa Eurosia, l'attuale patrona del paese, arrivò in un momento successivo ed era legata alla nascita della moderna agricoltura, alla coltivazione della vite ed alla ristrutturazione della chiesa parrocchiale, un culto d'importazione, di tradizione farnesiana e lombarda, che si affermò pienamente nel corso dell'Ottocento).

Oggi, che è il 6 dicembre, memoria di San Nicola, ricordiamo proprio il Santo che più di tutti ha lasciato un segno indelebile nella storia religiosa e artistica di Rosciano. Tra le varie attribuzioni, l'essere "Avvocato di Rosciano", cioè un Santo che si ingegna, industria e prodiga presso il Padreterno per difendere la causa del paese e dei suoi devoti abitanti fino al Giudizio finale. Per tale motivo, i roscianesi gli sono stati talmente grati da dedicargli quello scrigno di arte rinascimentale che è l'omonima chiesa del centro storico. Nella foto che posto, uno dei tre affreschi raffiguranti San Nicola (1497 circa), a mio avviso il più bello, con quella sfumatura di azzurro del mantello che richiama tanto il mare ed il Levante, opera di artisti della scuola di Andrea De Litio, il maggior pittore abruzzese del Quattrocento.

Ancora davvero tanto ci sarebbe da dire, ma forse quel che più rileva è continuare a ricordare incessantemente e col rischio di essere ripetitivi (anche qui sui social, ma non solo, anche in tempo di pandemia e di restrizioni) la presenza di questi beni artistici che impreziosiscono il territorio, posti a qualche chilometro da Chieti e da Pescara, ancora sconosciuti ai più, e che nondimeno devono essere tutelati e fatti propri nella coscienza collettiva.

Auguri ai Nicola e Nicoletta! 

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