RICCARDO DI SANTE.
l’Officina, - anno III N. 10 - 4 BIM. 1989.
“Era il tempo di quelli di “No-Stop”, un programma televisivo di tipo satirico-cabarettistico. Fra i gruppi che partecipavano a questa trasmissione ve n’era uno, dal nome “I Giancattivi”, che cantava un motivetto: “Va la nave in Argentina..."
Quella canzone arrivò anche a Pianella dove un gruppo di giovani scapestrati, ne fece la colonna sonora delle serate passate in banchetti e “pappatorie” di ogni genere: nel vecchio furgone di “Cillette” (Luigi Gigante) forse ancora risuonano le note cantate a squarciagola di “Va la nave in Argentina...” Correvano gli anni 77-78 e senza saperlo, senza neppure premeditarlo “La Nave” era in cantiere. Il “varo” ufficiale avvenne in occasione della Festa di Santa Maria a Lungo del 1979. Il comitato aveva bisogno di riempire una serata e tramite Mimì Cipriani che conosceva il Presidente decidemmo di azzardare uno spettacolo.
Ognuno di noi aveva qualche idolo nel mondo della canzone e del teatro, qualche motivetto preferito, qualche “skatche” da proporre...
Mettemmo insieme il tutto, una buona mescolata, molta improvvisazione con un violino, un mandolino, e qualcos'altro nacque nientepopodimenochè “La Nave”.
La sera dello spettacolo, il primo spettacolo, un grande, folla si era radunata. Era ora di cominciare, l’attesa era grande, l'emozione pure, ma lo spettacolo si faceva... attendere. Cosa era successo? Era successo che “Lu Cumbare” ovvero Aldo Di Pentima detto “Tamburre” al quale era stata affidata la grossa responsabilità della prima comparizione in pubblico aveva avuto un problema “intestinale”.
Alla fine, non ricordo se per l'intervento di Omero o di Orlandino si riuscì a risolvere il problema, e lo spettacolo poté iniziare e ‘Lu Cumbare” si scatenò nella interpretazione della famosissima canzone “Quando vedrai la mia ragazza” (Ye-Ye).
Il grande entusiasmo del pubblico e il successo di quel tipo di spettacolo che piacque a noi e alla gente ci fecero capire che fosse valeva la pena di continuare. Inizialmente stabilimmo di proporre uno spettacolo ogni quattro anni.
La nascita del gruppo fu salutata con come lo stimola il risveglio culturale associazionismo del paese. Dopo “La Nave” nacquero la Banda, composta da quasi tutti i componenti de “La Nave, i Cori, le Associazioni e ‘nei primi anni ‘80 si visse un momento magico per l'iniziativa artistica e culturale ad ogni livello.
“La Nave” forse aveva fatto capire e che per rendere più vitale il paese non bisognava essere dei “professionisti” ma che bastava mettere a disposizione con semplicità quello che ognuno sapeva fare. La formula vincente, poi, si era rivelata il trattare di fatti e personaggi locali, un richiamo fortissimo per l'attenzione della gente.
Nel 1984 si riuscì ad organizzare un nuovo spettacolo con un taglio diverso più elaborato portando in scena vecchie canzoni che potevano interessare anche le generazioni più anziane e cominciando a produrre scenette satiriche impostate sulla presa in giro di personaggi e situazioni della vita che pianellese. Ricordo ad esempio “Il vengo anch'io...” satira sui componenti del Consiglio Comunale di allora, le “Strofette Paesane”, la scenetta di “Sant' Emidie” sul problema della frana avvenuta in paese, le imitazioni di Lorenzo Minetti.
Non avevamo donne che cantassero o recitassero e per rimediare al cospetto del gentil sesso che ci seguiva con tanta passione cominciamo a travestirci per primo mandammo sul palco la soubrette Anselmo Appignani ad annunciare lo spettacolo con un abito succinto dalla scollatura vertiginosa. Oppure affidando all’erotico Ageo Ciampoli l’interpretazione ripetuta e corretta di “Lilì Marlen”.
Senza dubbio abbiamo attraversato anche momenti di crisi, legati alle vicende personali ed interiori dei componenti del gruppo ma il bello è stato sempre scoprire che dopo quei momenti il richiamo ad incontrarsi per divertirsi facendo divertire è stato ogni volta più forte.
Il nostro augurio per questo decennale e che si sia riusciti, non diciamo tanto, a far trascorrere qualche serata in allegria e a suscitare con i nostri spettacoli veicoli non diciamo troppo Virgo nell'animo della gente l'attenzione sui problemi della vita di Pietro. la speranza è che il viaggio continua viva la nave
In cuor mio speravo, visti i risultati, di poter migliorare ancora di più la qualità degli spettacoli sia a livello di recitazione e di contenuti, che di accompagnamento musicale. Si manifestava inoltre il bisogno di rendere gli spettacoli stessi più graffianti e partecipi delle vicende che segnavano la storia del paese. “La Nave” così poteva diventare, oltre che un'occasione di divertimento anche un mezzo per stimolare, con la satira e con la risata, la riflessione degli spettatori sulla realtà su persone del paese.
In questa ottica è stato preparato lo spettacolo del 1988, forse il più riuscito, basandolo prevalentemente sulla trattazione delle problematiche del paese: l'idea geniale del San Silvestro alias Venceslao Di Nicolantonio come detentore dei valori morali della comunità è schietto osservatore critico che mette a nudo senza scrupoli le ipocrisie e le strutture della vita di tutti i giorni, ha raccolto e interpretato perfettamente lo spirito e le finalità de “La Nave”.
Dall'alto della sua nicchia sopra l'arco d'ingresso del paese San Silvestro, come La Nave, fulmina con le sue battute, non maligne, ma sincere, tutti quelli che deviano dalla retta via.
Penso che la gente vede ne La Nave un interprete dei suoi disagi, dei problemi che vorrebbe poter comunicare la facoltà di risolvere ma che è troppo spesso appare solito ad ogni discorso.
Ecco allora che La Nave salendo sul palco crea l'attesa e la certezza che ancora una volta saprà “cantare” scherzando ma dicendo in fondo la verità, a chi dovrebbe agire meglio per il bene del paese e non lo fa.
Siamo grati a chi ci segue con l'entusiasmo. Ci dispiace che qualcuno dovesse essersi offeso, ma ribadiamo che la nostra satira non è rivolta all'offesa personale ma va a suscitare il riso e l’ironia sui quei fatti più paradossali che stimolano la nostra attenzione ed il nostro intervento. Ci dispiace anche che La Nave debba essere l'unica forma di spettacolo prodotta al Pianella quando invece si potrebbe fare molto di più per allietare le serate [...]
Senza dubbio abbiamo attraversato anche momenti di crisi, legati alle vicende personali ed interiori dei componenti del gruppo ma il bello è stato sempre scoprire che dopo quei momenti il richiamo ad incontrarsi per divertirsi facendo divertire è stato ogni volta più forte.
Il nostro augurio per questo decennale è che si sia riusciti, non diciamo tanto, a far trascorrere qualche serata in allegria e a suscitare con i nostri spettacoli, non diciamo troppo, nell'animo della gente l'attenzione sui problemi della vita di Pianella.
La speranza è che il viaggio continua
W La Nave
L'EQUIPAGGIO
Lorenzo Aielli, Elvezio Antonucci, Anselmo Appignani, Ageo Ciampoli, Pasquale Mimì Cipriani, Pino Gaspare Cutilli, Orlando Del Biondo, Fernando Di Fonzo, Antonio di Leonardo, Omero di Leonardo, Vinceslao di Nicolantonio, Aldo Di Pentima, Paolo di Pentima, Riccardo Di Sante, Lello Egizi di Marco, Luigi Gigante, Lorenzo Minetti, Dino Provinciale, Antonio Pozzi, Pierluigi di Pentima.
I MUSICISTI E COLLABORATORI
Antonio Cipriani, Roberto D 'Addario, Silvio De Juliis, Bruno Del Biondo, Vladimiro del Biondo, Piero dell'Oso, Donato Di Domenico, Mario De Filippo, Dario di Leonardo, Enzo di Martile, Claudio Faieta, Marcello Pagliaricci, Mauro Spacca, Antonio Viola, Gianluca Viola. Presidente Lucio Lepri, Tommaso Pozzi.
Bibliografia:
Riccardo DI SANTE, La Nave compie 10 anni, Pianella 5 agosto 1989. l’Officina, periodico di informazione, politica, cultura, satira. Pianella - anno III N. 10 - 4 BIM. 1989.
Foto: Archivio, Ama Pianella concessa da Pino Cutilli.