ALESSANDRO MORELLI
Continua la panoramica sul mondo dei mestieri a Pianella ed in particolare sulla ceramica ottocentesca.
Il saper fare era nelle mani di coloro che lavoravano con l’esperienza tramandata dai genitori ai figli.
Sono stati creati manufatti per le esigenze della vita quotidiana e nell’artigiano era presente la voglia di trovare nuovi sbocchi per i propri prodotti. La città di Pianella con diverse famiglie possidenti poteva garantire agli artigiani una dignitosa esistenza nonostante le numerose difficoltà legate all’approvvigionamento delle materie prime, alla cottura, all’immagazzinamento e commercio dei manufatti sic et simpliciter.
Dopo aver affrontato e riportato all’attenzione le figure di Serafino Stornavento e Francesco D’Antè, questa volta incontriamo un altro personaggio fino ad ora sconosciuto:
Francesco Argento, di professione vasaro, nacque nel 1804 da Giuseppe, vasaro, domiciliato a Pianella e Annadomenica Monti.
Sposò Angela Di Stefano, nata nel 1806, da Francesco, contadino e Giustina Piersante.
Il 6 novembre 1836 furono affisse sulla porta della Casa Comunale le notificazioni per la promessa di celebrare matrimonio avanti la Chiesa; Luigi de Felici Sindaco ed Ufficiale dello Stato civile certificò la volontà dei due giovani.
Angela Di Stefano, di professione filatrice, morì il 19 febbraio 1866 nella casa di Borgo San Ippolito.
Il vasaio morì a Pianella nella stessa abitazione ubicata in Borgo San Ippolito il 6 agosto 1867.
Alcune note storico-agiografiche sul nome della contrada S. Ippolito:
nacque attorno al 170 in Asia Minore dove studiò teologia, egli fu scrittore e sacerdote, Ippolito è definito il primo Santo antipapa della Chiesa. Per questa sua posizione fu esiliato in Sardegna nel 235 dove fu martirizzato.
La contrada omonima si trova all’uscita orientale di Pianella a capo di una strada che porta a Fontanella, una delle poche fontane adatte all’abbeveramento dei bovini e degli equini, con una vasca a terra. La sera vi andavano gli animali delle contrade vicine di Foragginile, di Fontegallo, di Fontanella, di Pusciana e di S. Rocco; anche i militari tedeschi, di stanza a Pianella, portavano ad abbeverare i cavalli nella fontana (1943-1944), come riporta lo storico Vittorio Morelli. La vicinanza della contrada ai luoghi delle fornaci per laterizi non è un caso. Nelle vicinanze erano presenti cave di argilla.
A capo della contrada vi era una chiesetta omonima che fu distrutta dai Francesi insieme a quella di S. Rocco.
Fig. 1. Un vasaio italiano, foto prima metà del Novecento. Coll. privata
Bibliografia
Vittorio Morelli, Historiae de Planella, Penne, 1979.
Sitografia