ANTONIO MEZZANOTTE
Devo fare pubblica denunzia! Uno scandalo! Sono stato a Prezza, paese della Valle Peligna. Si, quel grumo di case appollaiato su un costone dell'omonima montagna, lo vedi dall'autostrada quando fiancheggia Monte San Cosimo.
Il balcone della Valle Peligna, dicono. Un panorama strepitoso dal Gran Sasso a Monte Amaro, scorrendo tutta la catena del Morrone e là sotto, verso la piana, Pratola, Roccacasale e poi Popoli...
Sono stato vittima di episodi sconcertanti! A voglia a dire che il paese si scopre passo dopo passo, dalla porta di accesso alla chiesa di Santa Lucia, venerata patrona di questi luoghi, le cui reliquie si dice e si racconta che furono conservate qui per 250 anni, con gli interessanti dipinti in facciata raffiguranti, tra gli altri, Santa Lucia, San Michele e San Cristoforo, oppure alla trecentesca cappella di San Giuseppe, collocata nei pressi del palazzo baronale nel punto più alto del colle (trovata fortuitamente aperta e con la sua bella collezione di antichi dipinti consunti dal tempo, fra i quali anche un San Venanzio martire).
E poi scale, scalette, scalinate e viuzze strette, angoli bui, anditi nascosti, forse proprio in uno di questi venne catturato il capo normanno Malmozzetto, quello che aveva messo a ferro e a fuoco Casauria, falsamente attirato in un appuntamento amoroso dalla sorella del conte di Prezza (pare di sansonesca avvenenza); forse tra queste stradine incedeva assorto nei pensieri il protonotaro e vicecancelliere Pietro da Prezza, alto funzionario della corte sveva.
No, non fatevi distrarre da tutte queste storie del passato! La faccenda è di stretta attualità.
Ebbene, lo volete proprio sapere?
A Prezza la gente ti saluta pure se non ti conosce! Arrivi in piazza e da un gruppo di anziani seduti su una panchina sotto un tiepido sole parte un corale "Buongiorno!" (e uno di essi accenna pure a togliersi il cappello); passa una giovane donna e ancora "Buongiorno!" con sorriso. La prova del nove: incontri un gruppetto di adolescenti, 15-16 anni, intenti a scherzare tra di loro e "ciao! Buongiorno!"... una finazione di mondo! E così discorrendo, altre persone, di ogni età, ti vedono e tendono l'agguato col saluto.
Il bar del paese in piazza di fianco all'arco di ingresso: di una pulizia encomiabile, come ne ho vista in pochi altri!
Sono rimasto senza parole, per la bellezza nascosta e sconosciuta di Prezza, per l'elegante architettura dei suoi palazzi, per i monumenti, la sua storia, per la gentilezza e l'umanità dei suoi abitanti.
È l'Abruzzo più genuino, quello dei piccoli paesi, lontano dai riflettori e dal turismo massivo e godereccio, quello che più va sostenuto, perché fatta la visita si saluta e si va via, ma chi resta combatte quotidianamente per resistere e affermare la propria individualità.
Evviva Prezza!