REMO DI LEONARDO / VEN 22 LUGLIO, 2022 / POLITICA /
Di elezioni politiche anticipate si parlava da tempo ma i motori non si erano ancora accesi: con il traumatico epilogo in Senato dove il premier Mario Draghi è stato sfiduciato dal M5S e poi messo alla porta da Lega e Fi, è stata accesa la macchina che porterà alle elezioni anticipate, le prime dopo la riforma che ha tagliato del 30% il numero dei parlamentari eletti che passeranno da 935 (630 deputati e 315 senatori) a 600, di cui 400 deputati e 200 senatori.
In Abruzzo da 21 (14 alla Camera e 7 al Senato) il numero dei parlamentari viene ridotto a 13 (9 inquilini di Montecitorio e 4 a palazzo Madama).
Un quadro che unito alla conflittualità e alle tensioni di una campagna elettorale non programmata, rende serrata, cruenta e senza esclusione di colpi, la battaglia per arrivare a Roma. Anzi, l’epilogo in Senato, dove si è consumata la fine del governo Draghi, ha fatto di colpo scattare la corsa alla candidatura con trattative in poche ore già diventate febbrili e frenetiche.