Una riflessione su dieci anni di amministrazione. Intervista di fine mandato al sindaco di Pianella, Sandro Marinelli

REMO DI LEONARDO. LACERBA 14 FEBBRAIO 2023.

A pochi mesi dalla fine del mandato, abbiamo contattato il sindaco di Pianella, Sandro Marinelli, per una riflessione sui dieci anni di amministrazione che terminerà con la nuova tornata elettorale delle Elezioni amministrative 2023:

Sindaco, siamo in dirittura d’arrivo per la fine del suo mandato. Un suo bilancio personale di questa esperienza da primo cittadino? Quali i progetti realizzati e quali invece quelli rimasti incompleti che avrebbe voluto portare a termine?

Nei due mandati, avevamo proposto ai cittadini dei programmi che disegnavano la visione complessiva della “città del buon vivere” e, senza falsa modestia, possiamo dire di esserci riusciti: oltre 6 mln di euro investiti nella sicurezza delle strutture scolastiche; 1 mln di euro per la messa in sicurezza del palazzo municipale con il restauro della torre campanaria e dell’orologio; oltre 1 mln di euro per le urbanizzazioni dell’area industriale di Cerratina; 200.000 euro per la nuova piazza a Castellana e il rifacimento dei marciapiedi di Viale Papa Giovanni XXIII; 4 mln di euro per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico; 400.000 euro per la realizzazione del parco “Elena Finocchio”; 620.000 euro per la realizzazione del manto sintetico ed il ripristino funzionale dello stadio Mario Di Benedetto; 520.000 euro per la costruzione del palazzetto polifunzionale e la fase di avvio del restauro del Palazzo De Caro e del mercato coperto per un importo complessivo di 1.400.000 euro; circa 1 mln di euro per il potenziamento del servizio sanitario locale: piattaforma di elisoccorso, centro vaccini, nuovo distretto sanitario, sono solo alcune delle opere più qualificanti che hanno cambiato volto alla città. Non posso nascondere il grande rammarico per non aver potuto inaugurare il rinnovato Teatro comunale, per il quale abbiamo ottenuto nel 2015 un finanziamento di 360.000 euro dalla Regione Abruzzo, ma le vicissitudini giudiziarie che trovano origine negli interventi pregressi al nostro insediamento ed i tempi biblici che ne derivano hanno allontanato non poco quello che si è rivelato una specie di “sogno impossibile”.

Cosa lascia in eredità alla futura amministrazione comunale?

Quello che mi sarebbe piaciuto trovare al mio insediamento: una sede municipale bella e sicura sia esternamente che internamente, un bilancio finalmente risanato e, dopo oltre venti anni, approvato prima della fine dell’anno; conti in ordine, senza ricorso alcuno all’anticipazione di tesoreria, il pagamento immediato dei fornitori, la riduzione considerevole dell’indebitamento dell’ente ed un ripiano costante del disavanzo storico che prosegue a ritmo serrato; un piano triennale di opere pubbliche 2023-2025 pieno di progettazioni in fase avanzata e per gran parte già finanziato; IMU e TARI tra le più basse in assoluto dell’intera area Vestina ed un piano regolatore generale che, nonostante due anni di pandemia, si avvia all’approvazione definitiva dopo 23 anni.

A suo parere, cosa serve oggi (e per i prossimi 5 anni) a Pianella?

Sotto il profilo infrastrutturale ritengo che siamo sicuramente in una fase più che avanzata, avendo peraltro progettazioni specifiche in grado di competere sulle prossime linee di finanziamento soprattutto per il potenziamento dei parcheggi nelle zone di accesso al centro storico e per la nuova scuola 4.0 a Cerratina, così come siamo in prima linea su tutti i processi di digitalizzazione della macchina amministrativa che ci vede costantemente all’avanguardia su ogni innovazione che possa evitare ai cittadini l’inutile accesso agli uffici (anagrafe digitale, pagopa, sportello del contribuente, sportello edilizia digitale, impresa in un giorno e a breve anche i buoni mensa saranno acquistabili on line con lo smartphone). Sotto il profilo delle prospettive socio-economiche bisogna promuovere e consolidare il grande lavoro fatto in quanto la zona industriale di Cerratina, completamente urbanizzata, deve fungere, e in parte già sta avvenendo, da volano per l’insediamento di nuove attività produttive, generando posti di lavoro e indotto per l’intera comunità, mentre su Pianella centro dobbiamo mettere a regime l’enorme potenziale del nostro centro storico, lavorando in simbiosi con i produttori ed i commercianti, che coinvolgeremo nell’innovativo progetto di gestione del palazzo De Caro e del mercato coperto, poiché abbiamo le qualità e le potenzialità per diventare il polo di attrazione culturale, commerciale ed enogastronomico dell’intera area vestina.

Nella nuova tornata elettorale, sarà presente in lista anche se non come candidato sindaco?  

Ho sempre detto che i progetti vengono prima delle persone, e tutte le legittime ambizioni personali non potranno mai essere integralmente soddisfatte, lasciando qualcuno scontento, ma dobbiamo tutti avere la maturità ed il senso del bene pubblico per fare un passo indietro quando serve. Io ho dedicato quindici anni della mia vita alla mia città e ne sono orgoglioso; sento il territorio come un figlio e un figlio non si abbandona mai del tutto: quando arriva il momento della maturità, da padre, devi imparare a lasciare andare e limitarti a dare qualche buon consiglio. Sicuramente devo al consenso che la città mi ha sempre tributato la costruzione di un nuovo progetto politico amministrativo in grado di proiettare Pianella verso un futuro di sicurezza e prospettive, ma il ruolo amministrativo che occuperò non ha alcuna importanza, perché, qualsiasi cosa accada, Pianella potrà contare su di me.

Come sta vivendo questo passaggio di consegne? Ha qualche consiglio da dare al suo successore?

Il mio successore, per fortuna, lo sceglieranno democraticamente i pianellesi e sono certo che faranno la scelta migliore, posso solo sperare che tutti gli aspiranti sindaci abbiano le caratteristiche minime per il ruolo, che a mio avviso sono: onestà, senso di responsabilità, affidabilità, un minimo di esperienza amministrativa, capacità gestionali, radicamento territoriale, visione del futuro e costante impegno a lavorare per consolidare una visione unica del nostro stupendo territorio. Indispensabile, tuttavia, saranno le doti umane e le competenze necessarie per guidare un gruppo di dipendenti di altissimo livello, senza i quali nessun sindaco potrebbe fare granché.

Qual è stato il momento più difficile e quale invece il più felice di questi 10 anni da sindaco?

Senza dubbio il momento più difficile è stata la morte prematura, inaspettata, terribile dell’assessore Elena Finocchio e, inevitabilmente, quello più felice aver potuto mantenere la promessa che ci eravamo fatti, di realizzare un parco pubblico per i bambini.

Nel corso del suo mandato lei ha sfiduciato alcuni membri della Giunta e del Gruppo Consiliare. Cosa non ha funzionato con il senno di poi? C’è qualche scelta di cui si pente nei provvedimenti presi o sulla squadra che l’ha affiancata?

Come ho detto prima ci sono alcune legittime ambizioni che, anche per rispettare una normativa assurda sulle quote rosa, ho dovuto sacrificare, sperando che ci fosse maturità e senso di appartenenza in grado di mantenere comunque fede ad un progetto, ma evidentemente mi sbagliavo sulla scelta di alcune figure, poiché, non solo questo non è avvenuto, ma addirittura qualcuno che era stato premiato con un ruolo in giunta  ha condotto una guerra personale contro tutto e tutti per la propria smodata smania di visibilità rallentando per due anni il nostro percorso amministrativo, fino a farci rischiare il commissariamento in piena pandemia; questa totale irresponsabilità e carenza di valori come lealtà e correttezza spero costituiscano per il futuro un argine per evitare che siedano in consiglio comunale elementi capaci solo di distruggere e tramare dietro le quinte. Nel 2018, dopo la vittoria elettorale, ho commesso un grave errore di valutazione nell’affidare un ruolo importante ad una persona inadeguata ed ho cercato di porre rimedio: mi sembra che alla fine, comunque, siamo riusciti, come sempre con un gran lavoro di squadra, a recuperare.

Il 2022 è stato sicuramente un anno contraddistinto dalle vicende che hanno segnato l'inizio dell'anno con lo scoppio della guerra in Ucraina e tutto ciò che ne è derivato, sia in termine di impatti umanitari che di impatti economici.  Alla luce anche di questi avvenimenti cosa le ha insegnato fare il sindaco?

Che la libertà è un valore assoluto, precondizione di qualsiasi struttura sociale dignitosa, e che non è gratis, ma dobbiamo essere pronti a fare dei sacrifici per preservarla ogni volta che viene messa in discussione.

Ed ora, conclusa questa esperienza, cosa c’è nel suo futuro?

Sicuramente tanto lavoro, con la mia professione di avvocato in primis, accresciuta da una profonda esperienza amministrativa maturata per anni sul campo e dal conseguimento di un’ulteriore specializzazione quale project manager della P.A., che mi attraggono inevitabilmente verso questi settori. La politica resta una passione che si può coltivare in tante forme ed il ruolo elettivo non è certo l’unico modo per dare il proprio contributo al bene pubblico.

Se le chiedessi per quali progetti compiuti dalla sua Amministrazione le piacerebbe essere ricordato?

Più che per questo o quel progetto, ho cercato di orientare ogni mia scelta alle famiglie ed ai giovani: partendo dalla sicurezza degli edifici scolastici ed alla integrazione delle proposte formative e culturali, alle strutture ricreative e sportive, al miglioramento dei servizi sanitari di base, alla pervicace volontà di non aumentare mai nessuna tariffa per i servizi scolastici, ogni scelta aveva la finalità di costruire una città per le famiglie, nella quale bambini e ragazzi trovano tutto quello che serve per crescere sereni ed in sicurezza. Ho cercato di dare voce e rappresentanza ad una categoria ignorata spesso perché non ha ancora il diritto di voto, ma senza la quale una comunità non ha futuro.

Vuole dedicare un saluto ai pianellesi?

Non posso che esprimere tutta la mia gratitudine ai pianellesi per avermi concesso l’opportunità e l’onore, per ben due volte, di essere il loro primo cittadino: qui sono nato io e prima di me mio padre e mio nonno, qui ho scelto di vivere e lavorare, qui crescono i miei figli e non potevo che dedicare tutto me stesso a questo compito. Spero di essere stato all’altezza delle loro aspettative e della storia gloriosa di questa comunità; chiedo scusa per gli errori che inevitabilmente ho commesso, ma in nessun momento è venuta meno in me la determinazione di agire con dignità ed onore nell’interesse esclusivo della mia comunità.

Grazie, sindaco Marinelli, per la gentilezza e l’attenzione.

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