Santi Cosma e Damiano a Lentella (Ch)

ANTONIO MEZZANOTTE

Cosma e Damiano (dei quali oggi, 26 settembre, ricorre la festa liturgica) erano due fratelli di origini arabe che intorno al 300 d.C. praticavano la professione medica dalle parti di Cirro, città posta nella Siria settentrionale. Erano molto bravi e fondarono anche una scuola medica, con allievi e collaboratori, assai progredita per quell'epoca e in grado di curare ogni sorta di patologia. Avevano due caratteristiche: erano cristiani e, inoltre, curavano gratuitamente (tanto da venir chiamati "anargiri", che in greco vuol dire "privi di denaro": in buona sostanza sono stati i precursori del moderno servizio sanitario pubblico e, non a caso, sono considerati i Santi protettori di medici e farmacisti).

Furono martirizzati a causa del loro credo sotto l'impero di Diocleziano intorno al 303 d.C. Facilmente il loro culto si sovrappose a quello delle divinità greche, in particolare ai Dioscuri Castore e Polluce, ma anche a quello di divinità propriamente italiche e romane. Com'è e come non è (tralasciando storie bizantine e poi tratturali) li troviamo Santi Patroni di Lentella (CH), paese appollaiato su uno sperone roccioso all'imbocco della Valle del Treste, nell'immediato vastese, fondato, secondo la leggenda, dopo che una invasione di formiche (leggasi incursione di barbari o di pirati) aveva distrutto l'antico abitato di Lentula, che (si dice) sorgeva in pianura alla confluenza del Treste nel fiume Trigno.

La parrocchiale dell'Assunta con il suo tozzo campanile, che fungeva in passato anche da torre difensiva, è ubicata sulla sommità del monte; più in basso, all'altro lato della piazza, sorge la chiesetta dei Santi Cosma e Damiano. Si dice e si racconta che il paese di Lentella era sottoposto a pesanti vessazioni da parte di bande di briganti, che a periodi irrompevano nell'abitato seminando morti e distruzioni. Allora il popolo si affidò ai due Santi Medici, andando incontro alla turba brigantesca in processione, al seguito dei simulacri dei due Patroni. Accadde un parapiglia, si venne allo scontro e furono sparate archibugiate, ma ad un certo punto i briganti fuggirono, poiché avevano riconosciuto in mezzo ai lentellesi i due Santi vestiti da ufficiali dell'esercito (il territorio di Lentella fu interessato dal brigantaggio e ancora si racconta che il tesoro della banda Pomponio, contro la quale il Comune chiese ed ottenne l'intervento di Chiaffredo Bergia, "il distruggitore di briganti", all'epoca comandante della stazione dei carabinieri di San Buono, sia seppellito da qualche parte sotto la rupe del paese).

Cosma e Damiano non abbandonarono mai il popolo di Lentella e sempre protessero il paese da siccità, epidemie e sciagure. Fu così che la pietà e la forte devozione spinsero i lentellesi a costruire una chiesa dedicata proprio ai Santi Medici, festeggiati quattro volte l'anno, in ricordo dei prodigi compiuti. L'attuale chiesa fu realizzata nel 1840 su progetto dell'ing. Antonio Ciancaglini, originario di Furci.

Dopo una imponente scalinata in pietra, l'edificio presenta una facciata in stile tardo gotico, con rosone, cornicione a timpano e tetto a capanna. All'interno, in una nicchia che sovrasta l'altare, sono collocati i busti dei Santi Cosma e Damiano che stendono la mano protettiva su un riproduzione del paese. Nei pressi dell'abitato merita una menzione Monte Calvario, un'area boschiva attrezzata dalla quale godere un ampio panorama sulla piana del Trigno, il Molise, San Salvo fino a Vasto.Salire a Lentella è scoprire ciò che non ci si attende, ancora un luogo imprevedibile tra i boschi e le campagne della Valle del Treste.

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