QUANDO IL CAMPO SI FA “IN-CANTO”

L’ INNO DELLA SQUADRA DI CALCIO DEL PIANELLA 1937

REMO DI LEONARDO.

Continua la piccola storia del calcio pianellese con la riproposizione di un mio articolo pubblicato sul giornale Lacerba del 17 settembre del 2020, oggi viene riproposto sulle pagine di Parolmente.it su richiesta di molti lettori del Blog.

Gli inni delle squadre di calcio, soprattutto quelli delle squadre dei vari paesi e scelte dai rispettivi club, creano atmosfere incredibili, uniscono folle immense in un solo coro. Quasi sempre uniscono i tifosi ma, a volte, possono anche dividerli. Sono qualcosa di magico, l’elemento fondamentale di ogni tifoso che si rispetti.

     E allora oggi poche parole, diamo spazio all’inno della gloriosa squadra della Pianella calcio del 1937, “la strapaesana”, con giocatori tutti pianellesi.     

     L’autore o gli autori di questo inno ad oggi risultano anonimi, anche se alcune testimonianze orali fanno risalire la composizione del testo letterale e musicale a Luigi Lizza, allenatore della squadra o a Giovanni Pietrangelo, fratello di Ciriaco Pietrangelo, noto calciatore pianellese che militò negli anni ’50 in diverse squadre di serie C, nonché figlio dell’ultimo componente della famosa Banda musicale dei Diavoli Rossi, Francesco Pietrangelo.

     Le parole del testo, già nei primi versi, contestualizza il periodo storico della sua stesura “Campo Littorio avrai vittoria/ nessuna squadra ti vincerà/ ogni partita, una nuova gloria/ ogni avversario sconsolato se ne andrà.

      Il “Campo Littorio” fu realizzato “a mano” solo con zappe e pale, grazie alla meritevole iniziativa di Giovanni Colaiocco, un cittadino pianellese che più tardi diventò fontaniere comunale. Dal 1933 al 1946 fu utilizzato esclusivamente per disputare partite fra i giovani del paese e le amichevoli con i centri vicini o alcune compagini che venivano da Pescara.

     C’è ancora chi ricorda con nostalgia il campo sportivo sul cui sfondo si ergeva la Torremerlata, simbolo della cittadina vestina, situata all’interno della rinascimentale Villa de Felici, nell’area dove oggi si trova Piazza Nassirija e sono poi stati costruiti la Caserma dei Carabinieri, gli ex Uffici Giudiziari, l’Ufficio Postale e la Scuola Materna.

     Il testo letterale dell’inno e il motivo musicale è composto da sette strofe con versi rimati. La prima strofa è formata da quattro versi a rime alternate ed inizia con un omaggio al “Campo Littorio”. Dalla seconda strofa alla settima i versi diventano cinque e sono a rime baciate con il quinto a coda.   

     Il contenuto, come pochi altri inni di squadra, si scioglie attraverso versi che elogiano l’aspetto umano e sportivo di ogni giocatore e dell’allenatore, esaltando le doti di ciascuno nel ricoprire i rispettivi ruoli in campo.

     Quello che colpisce di più in questo canto a livello comunicativo è sicuramente l’aspetto originale e moderno del testo come ci testimonia la seconda strofa dedicata alle donne, in particolare alle ragazze del paese innamorate della propria squadra e dei suoi giocatori “Quando rincomincia la partita/ ogni tifosetta si fa ardita/ grida “su Pianella” a tutto spiano/ senza alcun rispetto umano/ perché ha il cuore paesano. Una rarità se si pensa che ci troviamo negli anni ’30 quando la partecipazione della donna all’attività sportiva era appena iniziata grazie ai famosi saggi ginnici imposti dal regime.    

      Il motivo musicale appartiene alla tradizione musicale popolare degli inni cantati a mo’ di marcette, solo il motivo della prima e dell’ultima strofa si differenzia dalle altre, mentre dalla seconda alla sesta il motivo è simile e si ripete in ogni strofa.       

      A conclusione di questo articolo, dedicato alla pagina sportiva della storia pianellese, ringrazio per il testo e la registrazione vocale del canto il Sig. Bruno di Pentima, ex giocatore degli anni ’50 e da sempre appassionato tifoso del Pianella e per la ricostruzione musicale la Prof.ssa Lucrezia di Leonardo che, con pazienza e abnegazione, superando alcune incertezze sulla tonalità del canto registrato, ha realizzato la ricostruzione musicale e testuale dell’inno, nel rispetto dei canoni della struttura compositiva classica.

Testo inno del Pianella 1937

Campo Littorio avrai vittoria,

nessuna squadra ti vincerà,

ogni partita, una nuova gloria,

ogni avversario sconsolato se ne andrà.

Quando rincomincia la partita,

ogni tifosetta si fa ardita

grida “su Pianella” a tutto spiano

senza alcun rispetto umano

perché ha il cuore paesano.

L’ala tira in porta, fugge e segna,

questo è il gioco e Lizza ce lo insegna.

Cari professori patentati

siete belli e liquidati,

che Pianella ci sa far…  

C’è il portiere Rossi e para bene,

Tommaso e Pietro come si conviene,

Poi c’è Di Pentima mediano.

Cesarone è capitano,

Maccarone all’altra mano…

Antonucci a centroattacco,

due mezz’ala che dan sempre scacco,

uno è Viola e a destra c’è Archimede,

che ha le ali legate al piede

di Leonardo e Costantini…

A mezz’ala destra c’è un cannoniere,

ogni pallone riceve da ogni portiere.

Di Leonardo è il suo nome, il nostro bravo giocator,

lui sa ben dribblare, con astuzia e cor,

ogni difesa lui sa ben spiazzar.

Allenatore: Luigi Lizza                                  

Elenco cronologico dei giocatori citati nell’inno e loro soprannomi.

  1. Rossi Mimì                           (Cecerusce)       
  2. Di Pentima Tommaso         (Sgarrone)
  3. D’Urbano Pietro                  (Putende)
  4. Di Pentima Rocco               (Zuffate)
  5. Cesarone Ezio                                                 
  6. Maccarone Antonio                                        
  7. Antonucci Antonio             
  8. Di Leonardo Guglielmo      (Ujerbe)
  9. Viola Nicolino                     (Teloredò)
  10. Pietranico Archimede         (Mitucce)
  11. Costantini di Montesilvano

Riproduzione vietata.

ARTICOLO PUBBLICATO SU LACERBA IL 17 SETTEMBRE 2020

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