Maltempo, collassa porzione del muro di cinta della Torre Avalos ad Augusta (Siracusa), monumento costruito da Ferdinando d’Avalos, marchese di Pescara

REMO DI LEONARDO

La ritirata del ciclone “Apollo” in Sicilia ha lasciato segni tangibili dei danni arrecati non solo sulle strade della città, ma anche a la Torre Avalos, una delle fortificazioni cinquecentesche simbolo che si staglia sul mare dinanzi all’estremità meridionale dell’Isola.

Il monumento deve il nome a Ferdinando d’Avalos, marchese di Pescara, viceré di Sicilia dal 1568 al 1571, che ne volle la costruzione, negli anni in cui vennero eretti i forti Garcia e Vittoria, quest’ultimo restaurato e tornato fruibile dal pubblico in tempi recenti.

Dopo l'estate del 1551, a seguito di un attacco effettuato da 150 galere turche, il governo spagnolo con il viceré Garcia de Toledo ideò un sistema di difesa del porto: nel 1567 fece costruire il Forte Garcia e Vittoria e nel 1570 Avalos D'Aquino, successore di Garcia, Torre Avalos, ubicato sopra una secca.

Oggi Torre Avalos si trova in uno stato avanzato di degrado. Le intense precipitazioni piovose e le forti mareggiate dei giorni scorsi hanno dato il colpo di grazia a una parte del paramento rivolto a sud.

La Soprintendenza dei Beni culturali di Siracusa che si è impegnato nei prossimi giorni ad effettuare una analisi tecnica del danno al fine di valutare la messa in sicurezza della struttura.

Ma chi era Fernando Francesco d'Avalos Marchese di Pescara?

Fù certamente uno dei più valorosi Comandanti dei suoi tempi.

Fernando (detto Ferrante) Francesco d'Avalos Marchese di Pescara nasce a Napoli nel 1490. Come nobile del partito aragonese di Napoli, sostenne Ferdinando II d'Aragona nelle sue campagne militari in Italia. Poi, come generale della Corona spagnola, partecipò alle Guerre Italiane.

Fu comandante in capo dell'esercito imperiale (Asburgico) in Italia durante le guerre tra gli Asburgo di Spagna e dell'Impero e i Valois di Francia e sconfisse i francesi alla battaglia della Bicocca e a quella decisiva di Pavia.

Dopo la battaglia della Bicocca, Carlo V nominò Prospero Colonna comandante in capo. D'Avalos, che si considerò defraudato, compì un viaggio a Valladolid in Spagna, dove si trovava in quel momento l'imperatore, per far valere le sue ragioni. Carlo V, col quale aveva avuto lunghi e confidenziali colloqui, lo convinse a sottostare, per il momento, al comando del Colonna. In questi incontri però, egli acquisì una certa confidenza con Carlo V. La sua origine e le sue simpatie spagnole lo segnalarono come un comandante più fidato in Italia di quanto lo sarebbe stato un italiano "puro".

Quando Francesco I invase l'Italia nel 1524, D'Avalos fu nominato luogotenente dell'imperatore per respingere l'invasione. Le difficoltà del suo ruolo furono enormi, dato che vi era grande malcontento nell'esercito, che era molto sotto-pagato. La tenacia, la pazienza e il tatto di D'Avalos trionfarono su ogni ostacolo. La sua influenza sulle truppe dei veterani spagnoli e sui mercenari tedeschi ne garantì la fedeltà durante il lungo assedio di Pavia.

Il 24 febbraio 1525 sconfisse e prese prigioniero Francesco I con un brillante attacco durante la battaglia di Pavia, dove combatté anche suo cugino Alfonso III d'Avalos. Il piano di D'Avalos fu notevole per l'audacia e la perizia dimostrate nell'annientamento della cavalleria pesante francese attuato con degli assalti sui fianchi di archibugieri e cavalleria leggera. Si crede però che egli non fu soddisfatto del trattamento ricevuto dall'imperatore e Girolamo Morone, segretario del Duca di Milano, lo contattò con un progetto per cacciare dall'Italia i francesi, gli spagnoli e i tedeschi e ottenere per sé il trono.

D'Avalos potrebbe essere stato tentato, ma nei fatti si comportò lealmente, riferì dell'offerta a Carlo V e mise in prigione Morone. La sua salute, comunque aveva cominciato a peggiorare per gli sforzi e le ferite e morì di tisi a Milano pochi giorni dopo essere stato nominato governatore della città tra la una e le due di notte del 3 dicembre 1525.

Il Matrimonio con Vittoria Colonna

All'età di sei anni Fernando, fu promesso in sposo a Vittoria Colonna, figlia del generale Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro, e il matrimonio fu celebrato ad Ischia il 27 dicembre 1509. Nonostante la sua nascita a Napoli, Francesco D'Avalos si considerò sempre spagnolo, oltre all’italiano parlò sempre e più spesso lo spagnolo, talvolta pure con sua moglie, e si circondò sempre di soldati e ufficiali spagnoli, o italo-spagnoli.

La fortezza di Pescara

La sua considerazione degli italiani, ad esclusione dei napoletani e dei siciliani inquadrati a fianco degli spagnoli nei temuti tercios, come combattenti fu scarsa e la espresse apertamente. Egli fu quinto marchese di Pescara e terzo della famiglia d'Avalos. Non ebbe figli il suo titolo passò al cugino, il secondo marchese del Vasto Alfonso III d'Avalos, che si distinse anch'egli come generale imperiale.

Fernando Francesco è ricordato a Pescara con delle epigrafi, realizzate nel 1949, in una delle quattro testate del nuovo ponte Risorgimento, che collega piazza Unione al corso Vittorio Emanuele, insieme ad altri personaggi della storia di Pescara, come la moglie Vittoria Colonna, Muzio Attendolo Sforza e Gian Girolamo II Acquaviva.

Fernando Francesco d'Avalos muore a Milano, il 3 dicembre 1525.

SITOGRAFIA:

https://it.wikipedia.org/wiki/Fernando_Francesco_d%27Avalos

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