25 febbraio 2022. Cultura. Carlo Di Francesco
Nel nostro amato paese, in questi ultimi anni, si verificano alcuni fenomeni curiosi e inspiegabili, specialmente riguardo alla scarsa conoscenza della memoria storica collettiva.
Osservando gli eventi pubblici e le notizie storiche che si pubblicano a Pianella, dobbiamo constatare che noi non riusciamo a far conoscere e trasmettere alle nuove generazioni, in modo completo e obiettivo, la storia della nostra comunità, i fatti accaduti nel passato, i personaggi conosciuti e meno famosi, con tutto quello che ci ha caratterizzato nei diversi settori, culturali, artistici, economici, di costume e militari, in una parola la nostra civiltà, la quale certamente proviene dalla lunga storia della nostra Città fin dai primitivi insediamenti urbani.
Infatti in alcuni casi già visti, sembra che si ha premura di ricordare e valorizzare le gesta eroiche, le iniziative filantropiche, il coraggio o l’eroismo di personaggi vissuti nei secoli scorsi, ma solo di quelli con titoli nobiliari, ad esempio Marchesi, Baroni, Conti o parenti di essi, personaggi di famiglie nobili ecc.., mentre si ignora o si dimentica di ricordare le gesta, le azioni, il sacrificio, anche a rischio della propria vita, di semplici e modesti cittadini senza titoli nobiliari che si sono distinti in vari campi, i quali con la loro azione volontaria e disinteressata, con il loro generoso apporto hanno aiutato e soccorso popolazioni in difficoltà a causa di terremoti e alluvioni, oppure combattuto guerre senza onorificenze per il bene della patria, facendo conoscere il nome di Pianella anche fuori dai confini regionali e nazionali.
Sono convinto che il nostro paese nel corso della sua storia ed anche in tempi recenti, possa vantare numerosi casi di persone comuni che si sono distinti in tutti i campi, nel settore artistico e culturale, nei vari mestieri artigianali e nel commercio, in quello scientifico e medico, giuridico e militare, nel soccorso alle popolazioni in occasioni di terremoti e alluvioni.
Purtroppo, come accade spesso, dimentichiamo di ricordarli e onorarli e non riusciamo a valorizzare quell’immenso patrimonio etico-morale, civico, artistico e culturale che i nostri antenati hanno lasciato in eredità a noi cittadini di oggi.
A dimostrazione della veridicità di queste mie riflessioni, mi sembra opportuno ricordare e far conoscere a tutti quei Pianellesi che non hanno avuto occasione di conoscerla, la storia di un semplice cittadino Pianellese, di mestiere artigiano Calderaio, “Lu Callarare”, da tre generazioni, il quale si chiamava Dell’Oso Antonio nato a Pianella il 18 gennaio 1886, ultimo dei cinque figli di Camillo Dell’Oso nato nel 1840 a Guardiagrele (CH) anche lui Calderaio, che a sua volta era figlio di Pompeo Dell’Oso sempre di Guardiagrele (CH) anche lui artigiano Calderaio.
Antonio è vissuto sempre a Pianella fino alla sua morte il 30 marzo 1960.
Il 16 giugno 1906 all’età di 20 anni sposò Filomena D’Addario dalla cui unione nacquero sette figli, la prima figlia Maria nacque nel 1907, quando nel 1908 all’età di 22 anni, con moglie e figlia a carico, fu mobilitato come militare e inviato in soccorso delle popolazioni terremotate in conseguenza del tragico terremoto di Messina-Reggio Calabria, cosiddetto “Calabro-Siculo”, avvenuto il 28 dicembre 1908, il quale fece registrare oltre 82.000 morti.
Successivamente, nel 1910 il RE D’Italia Vittorio Emanuele III, su proposta del primo ministro Sindey Sonnino capo del governo, promulgò il Regio Decreto n°79 del 20 febbraio 1910, con il quale si decretò di istituire “una medaglia commemorativa in ricordo e riconoscimento dell’opera soccorritrice e delle azioni generose e filantropiche compiute nei luoghi devastati dal terremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria e in Sicilia”, il decreto prevedeva anche l’istituzione di un diploma con firma autografa del Ministro della Guerra dell’epoca Paolo Spingardi, che autorizzava a fregiarsi della medaglia commemorativa, dopo aver accertato la regolarità dell’attestazione in cui si dimostrava di aver partecipato alle operazioni di soccorso, rilasciata dalle rispettive amministrazioni dello Stato e dai corpi militari di appartenenza.
Infatti al militare Dell’Oso Antonio che prestò opera soccorritrice come militare con il grado di Caporale Maggiore del 70° Reggimento Fanteria fu concesso e rilasciato quel diploma con la relativa medaglia commemorativa.
Testo trascritto del Diploma Dell'Oso Antonio del 1910:
R e g n o d’ I t a l i a
Ministero della guerra
D i p l o m a
di autorizzazione a fregiarsi della medaglia commemorativa istituita con Regio Decreto del 20 Febbraio 1910 N °79 rilasciato al Caporale Maggiore del 70° Reggimento Fanteria n ° 10712 10 di matricola
Dell’Oso Antonio
che prestò opera soccorritrice nei luoghi devastati dal terremoto del 28 dicembre 1908.
Roma addì
Il Ministro
Paolo Spingardi
Si deve aggiungere che nel 1914, quando erano nati già i primi cinque figli, fu richiamato come militare per partecipare alla prima Guerra mondiale del 1915-1918 dislocato nei territori del nord Italia, dalla quale, fortunatamente, anche se malconcio, tornò vivo a Pianella, anche in questo caso gli furono assegnate due medaglie, una a forma di croce con scritta “Merito Di guerra” e l’altra con scritta in un verso “Guerra 1915-1918 per l’unità d’Italia” e nel retro “Coniata nel bronzo del nemico”.
Successivamente nel periodo fascista fu premiato, con un diploma e una medaglia commemorativa con la scritta “Unione Fascista Famiglie Numerose”, in quanto famiglia numerosa con sette figli, Maria, Giuseppe, Costantino, Fioravante, Rosa, Lucia, Divina, nati dal 1906 al 1922; Il Diploma e la medaglia fu istituito con la legge n°917 del 22-05-1939 promulgata dal Re Vittorio Emanuele III.
Il sottoscritto, nipote di Antonio, dopo aver conservato il diploma e la medaglia fino ai tempi nostri, in occasione dell’allestimento del museo civico “Pagine di storia pianellese”, istituito per volontà e con il fattivo concreto lavoro della compianta Prof.ssa Mira Cancelli Falasca, di cui mi onoro di essere stato suo alunno; il 17 marzo del 2010 con atto formale ho deciso di donare il Diploma originale al Comune di Pianella a titolo gratuito, a scopo di esposizione nella sezione museale “Pagine di storia pianellese” ubicata presso il Palazzo della Cultura di Pianella, infatti la Giunta Comunale con la Delibera n°32 del 31-03-2010 accettò e prese atto della donazione ringraziando per la “generosità e per il simbolico gesto civico”.
Mi domando: possibile che solo Antonio Dell’Oso partì da Pianella per soccorrere i terremotati di Messina? Fino ad oggi non lo sappiamo, spero che dopo questo mio articolo possano essere acquisite altre informazioni in merito.
Un altro fatto, poco conosciuto, che ci tengo a ricordare è quello della donazione di una Roulotte (vedi foto allegata) inviata ai terremotati del terremoto avvenuto in Irpinia nel 1980, frutto di una sottoscrizione dei cittadini e del Comune di Pianella, a mio avviso anche questo caso, è un’altra dimostrazione delle tante qualità positive del popolo pianellese. Spero, anche in questo caso, che la storia possa essere completata e arricchita con altre informazioni in merito.