REMO DI LEONARDO.
Oggi, lâinvasione della Russia in Ucraina e la guerra in atto, i timori di âdisastri nucleariâ e i focolai dai Balcani allâAfrica sembrano farci rivivere quel clima di incertezza e paura dellâ ottobre di 60 anni fa, quando a Cuba, grazie alla fermezza dellâallora Presidente degli Stati Uniti dâAmerica John Fitzgerald
Kennedy che non cedette alle richieste militari di invadere lâisola governata da Fidel Castro, si evitò che il mondo piombasse (una guerra che sarebbe stata certamente nucleare).
Nellâottobre del 1962, per la precisione tra il 16 e il 28 di quel mese, il mondo intero era terrorizzato dalla possibile guerra che avrebbe visto contrapposte due potenze nucleari come Stati Uniti e Unione sovietica.
Il casus belli era giĂ apparecchiato: Mosca installò i propri missili sul territorio di Cuba, governata dal gennaio del 1959 dai âbarbudosâ, ribelli guidati da Fidel Castro che avevano cacciato il dittatore Fulgencio Batista.
Lâaccordo era vantaggioso per entrambe le parti: per i cubani era un ombrello con cui difendersi in caso di nuova aggressione statunitense, dopo quella giĂ avvenuta alla Baia dei Porci nel 1961, e per i sovietici del leader Nikita Krusciov era unâutile arma di negoziazione da utilizzare per ottenere vantaggi in Europa. Entrambi contavano su una presunta debolezza del nuovo presidente americano, il democratico John Fitzgerald Kennedy, eletto alla Casa Bianca nel 1960 allâetĂ di 43 anni.
Durante quegli anni un giovane cameriere, Antonio Cipriani, si era imbarcato sulle navi da crociera che dâestate portavano ricchi signori americani su e giĂš per i Caraibi.
Dopo quarantâanni decide di raccontare i suoi viaggi, a dir poco avventurosi, nella Cuba di Fidel e del Che, in un articolo pubblicato dal Prof. Giuliano Di Tanna, allora giornalista e caposervizio del settore cultura e spettacoli sul giornale âil Centroâ, una domenica 25 gennaio del 1998, dal titolo âLa rivoluzione vista da lontano - Cameriere allâAvana, tra Batista e Castroâ.
Chi era Antonio Cipriani?
Nato a Pianella il 2 marzo del 1938, figlio primogenito di Arturo e Giulia Chiarieri. Sua sorella Anna è molto conosciuta a Pianella per aver gestito in passato un negozio di fiori e per essere la moglie di Romano Cicconetti, indimenticabile canterino della famosa e tradizionale manifestazione satirica de Lu Bbongiorne. La mamma, Giulia, rimasta vedova, sposa in seconde nozze Rocco Bufarale dalla coppia nasceranno i fratelli Adelina, Nicola e Carlo.
Ho conosciuto Antonio Cipriani quando ero bambino e amico dâinfanzia dei fratelli Nicola e Carlo. Abitavamo tutti nello stesso quartiere in Piazza Garibaldi prima che si trasferissero a Pescara. Ricordo ancora quando si giocava a âGuardia e Ladriâ, correndo su e giĂš per la piazza fino allâultimo respiro e goccia di sudore, e i giocattoli erano solo quelli che riuscivi a costruirti con le mani, con dei pezzetti di legno che il padre Rocco, falegname, riportava a casa, o presi da âle scalotteâ oggetti di legno che servivano ad avvolgere la stoffa e lasciati per terra dagli ambulanti una volta venduta tutto il rotolo di stoffa. Ma questa è unâaltra storiaâŚ
Dopo aver frequentato le scuole dellâobbligo, Antonio giovanissimo, lascia Pianella per recarsi a Fiuggi dove frequenta la Scuola Alberghiera.
A 18 anni, dopo alcune travagliate vicende amorose, si reca in Germania, a Marburgo dove si prenderĂ un diploma da interprete che gli servirĂ nei dodici anni durante i quali lavorerĂ come cameriere sulle navi da crociera.
La prima volta che mette piede sullâisola di Cuba è nel 1958, e câera ancora Batista al potere.
Dal suo racconto leggiamo: âPer chi aveva soldi e voleva divertirsi lâAvana era lâideale, Casinò ragazze: con dieci dollari passavi la notte in un bordello. Per non parlare poi del gioco dâazzardo [âŚ]
"Una sera puntai quattro mila dollari alla roulette in un casinò. Giocavo sempre il 36. Persi tutto e tornai a bordo in tempo per impastare la âpizza di mezzanotte âe per lavorare fino alle treâ.
Lâanno successivo (1959) torna a Cuba proprio nei giorni in cui Fidel Castro prende il potere. âRestammo per tre giorni ancorati al largo dellâAvana, mentre sulla nave rimbalzava la notizia che, sulla terra ferma i âbarbudosâ di Castro avevano cacciato Batista e avevano preso il potere. Per me comunista fu una gioia. Ma avevo con me un anellino che volevo consegnare a Juanita, la mia ragazza. Non sbarcammo mai.
Lâanno dopo tornammo a Cuba. LâAvana era completamente trasformata: spariti i bordelli, spariti i casinò. Cercai Juanita per consegnarle lâanello. Non la trovai piĂšâ.
Nella Cuba comunista del Che e del Fidel, Cipriani continuò ad amare il rischio e il gusto del proibito. âAnche dopo la rivoluzione continuavo a fare un poâ di contrabbando. A Genova prima di imbarcarmi per la Florida, un gioielliere mi dava una calza piena di preziosi che ogni volta consegnavo a un gioielliere dellâAvana [âŚ]â.
La vita avventurosa di Antonio Cipriani nelle Antille terminò nel â68, quando mollò il mestiere di cameriere e le navi da crociera. Non si stancherĂ mai di dire: âse câè un posto dove vorrei morire è questo [âŚ]â.
Cuba, il piccolo contrabbando, i casinò, i bordelli sono solo una parte della vita avventurosa di Antonio. Ma câè una parentesi ancora piĂš âpicarescaâ, come lo definĂŹ Di Tanna, nella vita del giovane emigrante pianellese. Nel 1961 stanco del sole dei tropici, trova un posto da capocameriere in un grande albergo di Stoccolma in Svezia. Li incontra una ragazza che gli sconvolgerĂ la vita. âSi chiamava Ulla, era bella, ma non sapevo chi fosse. Lo scoprii solo dopo il nostro terzo incontro. Era la nipote del re Gustavo di Svezia. Ci innamorammo. Lei rimase incinta. Io fuggii terrorizzato Mi misi in macchina e feci una sola âtirataâ fino a Pianella. In Svezia, scoppiò uno scandalo.
[âŚ] La bambina nacque e fu data in adozione. Io non lâho mai conosciuta fino a due anni fa. Mio figlio, unâestate, si mise in testa di andare a trovare questa sua sorella svedese. RiuscĂŹ a rintracciarla. Lâanno dopo la invitammo a Pescara. Da allora siamo in contatto [âŚ] Dopo 27 anni ho ritrovato la mia figlia perdutaâ.
Antonio Cipriani aveva 60 anni quando raccontò la sua storia. Era ormai un signore tranquillo, insegnante di cucina nei corsi di formazione della Regione.
Il suo primo matrimonio gli donerĂ due figli poi vivrĂ a Pescara dove convolerĂ a seconde nozze dalla quale avrĂ tre figli. Era ad un passo dalla pensione ma il ricordo degli anni avventurosi passati sulle navi in giro per il mondo non lo abbandonerĂ mai. DirĂ di se stesso: âForse ho sperperato la mia vita, ma non ho rimpiantiâ.
Voleva scrivere un libro âVuoto a perdereâ. Purtroppo, il libro non è stato mai pubblicato.
Antonio Cipriani muore a Pescara allâetĂ di 83 anni il 5 settembre del 2021. A conclusione, la storia avventurosa del giovane cameriere pianellese Antonio Cipriani meriterebbe di certo uno spunto per un romanzo o un racconto teatrale. Speriamo che questo desiderio diventi realtĂ .
PUBBLICATO SU LACERBA, OTTOBRE 2022
Bibliografia
Giuliano DI TANNA, âil Centroâ di domenica 25 gennaio
1998, La rivoluzione vista da lontano âCameriere allâAvana,
tra Batista e Castroâ.