ANTONIO MEZZANOTTE / DOM 29 MAFGGIO 2022 /
Immaginate di trovarvi intorno alla metà del 1700 e di osservare di notte il lago Fucino, quella immensa mole di acqua estesa 155 kmq, il terzo lago d'Italia, dagli spalti del Castello di Celano. Vedrete dinnanzi a voi, in linea retta all'orizzonte, lontano verso sud, una luce oltre le acque ("trans aquas" in latino), un fuoco ordinato, a tratti intermittente.
Sembra un faro ed è (era) il faro del lago, che indicava ai naviganti, alle barche dei pescatori, che lì si trova, appunto, l'antica Transaquas, ossia Trasacco (AQ).
Quel faro, in realtà, è la Torre Febonio, tutt'oggi dominante il paese e la porzione meridionale della piana fucense con i suoi 27,50 metri di altezza.
Che cosa ha di speciale?
In primo luogo trattasi di una poderosa fortificazione, risalente grosso modo all'epoca romana, quando l'imperatore Claudio provò a regimentare le acque del Fucino. Si dice e si racconta, infatti, che proprio qui a Trasacco fu realizzata una residenza imperiale, che ospitava la corte durante le naumachie.
Una struttura militare che di guerre guerreggiate ne ha viste tante, soprattutto quando un'orda di Ungari si abbatté sulla Marsica nell'anno 937 d.C., distruggendo Trasacco e la chiesa di San Cesidio, fermata e sconfitta, però, al valico di Forca Caruso dall'esercito di Berardo, un pronipote di Carlo Magno, capostipite della casata dei Conti dei Marsi, che mise insieme una schiera raccogliticcia di pescatori e contadini fucensi per dargliene di santa ragione agli invasori, i quali, benché più forti più numerosi e ben armati, intenti com'erano a distruggere e depredare avevano scordato (ovvero ignoravano) la lezione di Appiano d'Alessandria, storico greco del II sec. d.C., secondo cui "nec sine Marsis nec contra Marsos triumphari posse", non so se mi spiego....
Così Berardo e i suoi successori ricostruirono Trasacco e la dotarono di mura e di torri. Dentro questa Torre, in particolare, la più grande, verso l'anno Mille si amministrava la giustizia come se fosse un tribunale ed era considerata il perno del sistema difensivo di Trasacco e tale resterà per i secoli successivi, fino a quando, nel corso del XVII sec., dismesse le esigenze militari, divenne faro e punto di riferimento dei naviganti dell'immenso lago.
Edward Lear, uno dei tanti inglesi che nel corso dell'Ottocento si avventuravano nel Gran Tour italiano, visitando Trasacco nel 1843 trovò la torre "bizzarra e pittoresca".
In effetti, l'edificio si compone di un basamento all'evidenza abbastanza risalente, probabilmente di epoca romana, e di un corpo quadrangolare, munito di feritoie, finestrelle bifore e merlatura rettangolare, forse del XII sec. La particolarità sta nel cilindro sommitale, pare aggiunto nel XIV sec. I ricchi Febonio, che amministravano il paese per conto dei Colonna, la ristrutturarono nel corso del Cinquecento e l'imponente struttura ne acquistò il nome.
Terremoti e guerre hanno scosso la Torre nel corso dei secoli, ma essa resta caposaldo di fermezza, ben piantata a difesa del paese, del quale è punto identitario, e a guardia della piana fucense, in uno con la basilica del glorioso San Cesidio "cunctis auxilium parans" (sempre pronto ad aiutare tutti, come recita un antico canto), altro luogo delle meraviglie di questo straordinario (e a parer mio ancora poco conosciuto) pezzo d'Abruzzo.
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