Massimo Arcieri.
Incomincio con il fare una mattutina chiacchierata con la signora Paolone Assunta, nata a Pianella (Pe) nel lontano 1930, approdata con la famiglia, come contadini, 1O anni dopo a Villa Oliveti. La signora Assunta, seppure novantenne, di mente lucidissima, ci dà la opportunità di conoscere la storia della antica e tuttora devozione a San Lorenzo. Il tutto incominciava nel mese di maggio, il giorno della festività cristiana dell'Ascensione. Giorno di particolare devozione con la usanza di non fare il formaggio, consumando il latte bollito con il quaglio nella forma de la gustosissima quagliata.
Al mattino, dopo la messa cantata, si formava la processione con tutte le statue presenti in chiesa, compresa quella di San Lorenzo. Chissà da quanto tempo gli abitanti di Villa Oliveti frequentavano questa processione che in quel giorno portava tutto il paese a recarsi in un posto dove sarebbe avvenuto un misterioso rinvenimento. Da un passato forse identificabile con un rinvenimento archeologico da riferirsi o ad una antica cappella votiva, oppure ancor più ad una villa romana, era affiorato.
Un manufatto in pietra dalla forma di un grosso bicchiere. In entrambi i casi poteva> identificarsi in un oggetto da giardino per la villa, oppure in una acquasantiera per la cappella. La probabile semplicità contadina ha affibbiato al reperto storico una valenza devozionale riferita al santo protettore del paese. Una particolarità conviviale era legata alla manifestazione: quattro portatori della statua del santo, in precedenza indicati con le rispettive famiglie avevano il compito di preparare delle pizze con un ripieno di uova e formaggio.
Altre famiglie completavano la disponibilità apportando fiadoncini e piccoli biscotti e vino per tutti, così in innocente armonia si superava il pranzo di mezzodì. La processione riprendeva in spalla le statue che avevano assistito alla funzione conviviale e ritornava cantando in chiesa. Oggidì, pare che l'oggetto di devozione, il bicchiere di pietra, sia stato collocato al lato della porta della chiesa. Misera fine, a nostro avviso, soggetto alle intemperie del tempo ed alla noncuranza degli uomini.