ANTONIO MEZZANOTTE
Rosciano è stata terra giovannea. San Giovanni Battista ne fu il primo patrono. Di quel lontano periodo restano la bella tela del Ranieri nella Chiesa Madre del capoluogo, il toponimo "San Giovanni alla Pescara" (che individua il sito di un luogo di culto risalente ai Longobardi) e, soprattutto, la chiesa di San Giovanni Battista a Villa San Giovanni, frazione adagiata su un crinale tra il Fosso San Giovanni e quello del Riccio, non distante dal tracciato tratturale.
Si dice e si racconta che dopo la prima crociata i Cavalieri Templari di ritorno da Gerusalemme si impossessarono dell'antica chiesa di "San Giovanni in Balneo" (edificata su un preesistente impianto termale di epoca romana). Si dice pure che l'ultimo Templare di San Giovanni venne sepolto nei pressi della chiesetta di Sant'Andrea, di cui oggi non restano tracce evidenti, nell'omonima contrada, lì dove negli anni Settanta del secolo scorso furono rinvenuti resti di un piccolo insediamento medievale.
Quando i Templari vennero eliminati da Filippo il Bello di Francia agli inizi del Trecento, la chiesa di San Giovanni passò ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (chiamati, in seguito a varie vicende, di Rodi, infine di Malta), che le attribuirono il nome di "San Giovanni Gerosolimitano". Ma non finisce qui. Ad un certo punto, non si sa ancora quando, la chiesa crollò (probabilmente per un terremoto) ed il luogo venne abbandonato (forse per una epidemia di peste) fino al 1662, quando il nobile Ostilio Alfieri, aquilano, cavaliere commendatario di San Giovanni Gerosolimitano, la ricostruì: l'Alfieri fu quindi il fondatore della moderna Villa San Giovanni, rinata sui resti del villaggio medievale ed inizialmente costituita quasi esclusivamente da pinciare: si racconta, infatti, che la chiesa veniva detta anche "San Giovanni dei pagliai".
Al 1748 risalgono le decorazioni e gli affreschi (pregevole, tra gli altri, il Battesimo del Cristo che copre il soffitto della navata) e nel 1857, divenuta parrocchia indipendente dall'arcipretura roscianese, prese il nome di "San Giovanni Battista".Il Santo è rimasto sempre quello delle origini, sono mutate però le vicende umane, che di volta in volta hanno attribuito a questa chiesa nomi diversi. Essa è preceduta da un colonnato neoclassico in stile dorico aggiunto nei primi anni del Novecento ed è caratterizzata dalle croci di Malta scolpite sulla facciata a vela e, all'interno, sull'acquasantiera in pietra a forma di conchiglia. La torretta campanaria, molto graziosa, in mattoni a vista, quattro aperture e guglia in acciaio, è del 1915. Questa chiesa custodisce una immaginevotiva del Volto Santo, probabilmente coniata su quella ben più famosa della vicina Manoppello, ritenuta miracolosa e che viene festeggiata la seconda domenica di maggio.
Probabilmente pochi sanno che la chiesa di Villa San Giovanni è stata inserita nel circuito mondiale della Veronica Route, un progetto che lega idealmente tutti i luoghi del pianeta accomunati dalla devozione per il Volto Santo di Gesù, la Vera Icona. Gli antichi simboli delle crociate e degli ordini di monaci cavalieri, Templari e Ospitalieri, uniti alla devozione per la Veronica danno così ancora oggi (a chi le sa interpretare) un alone di fascino e di mistero ad uno dei luoghi di culto più antichi dell'area vestina.