ANTONIO MEZZANOTTE.
A mezza costa tra la città e Colle Marcone, su un poggio di 241 mt slm, sorge la chiesetta di San Donato, una delle tante che punteggiano le campagne di Chieti. Le prime notizie su questa chiesa le troviamo sulla reintegra tratturale disposta dal giudice Ettore Capecelatro nel 1651, nella quale però si parla di una chiesa diruta (cioè in rovina) e se ne offre un disegno abbozzato in mappa differente rispetto all'odierna struttura.
Ecco, quindi, la particolarità di San Donato: è una chiesa tratturale, la più vicina alla città di Chieti lungo il Tratturo L'Aquila - Foggia, il cui tracciato, risalendo dalla Val Pescara, proseguiva verso l'Alento dalle parti della Madonna del Buon Consiglio.
La facciata della chiesetta è preceduta da un portico a tre vani, dei quali quello centrale è decorato con un coronamento in mattoncini. Questo portico è stato aggiunto probabilmente nella ristrutturazione che ha interessato l'edificio nel 1700, poiché non risulta raffigurato nel bozzetto della Reintegra Capecelatro.
Finestrelle basse ed altri poveri elementi decorativi ne denotano presto la rustica semplicità.
Completa l'insieme una torretta campanaria, che si eleva dal lato orientale dell'edificio.
L'interno è ad aula, con altare barocco impreziosito da paraste, timpano, dorature e nicchia centrale contenente la statua del Santo e, ai lati, altre due nicchie con le statue di San Mauro e della Sacra Famiglia.
Questa chiesa costituisce un piccolo luogo identitario e il culto per San Donato, festeggiato con forte partecipazione ad agosto, contribuisce a mantenere viva presso gli abitanti della zona il senso della comunità.