ANTONIO MEZZANOTTE.
Si dice e si racconta che, quando erano in corso i lavori di demolizione del grande altare maggiore barocco nella chiesa arcipreturale di Rosciano (PE), una anziana donna attendeva con pazienza e malcelata ansia lo sgombero delle macerie, poichè secondo la leggenda nei tempi antichi sotto l’altare sarebbe stato nascosto un ricco tesoro di zecchini d’oro. Un bel giorno, non rinvenendo in chiesa né altare (ormai demolito) né muratori (i quali, finito il lavoro, se ne andarono), la donna accusò questi ultimi di aver sottratto furtivamente l’improbabile quanto straordinario tesoro.
Nelle storie di fondazione dei nostri paesi può accadere di tutto, ma a Rosciano probabilmente il vero tesoro custodito nella chiesa parrocchiale è la stratificazione degli stili architettonici, la severa fiancata trecentesca che guarda a settentrione, la sontuosità delle decorazioni in stucco, la grandiosa facciata del 1774, che tende a invadere e riempire la piazza antistante, la compattezza della torre campanaria del 1702, di tradizione lombarda (che ospita il campanone e la mezzana della fonderia Donati dell'Aquila e la piccola Marinelli di Agnone: le celebri campane antigrandine di Rosciano), il porticato laterale quattrocentesco e poi ancora le grandi tele del Seicento e Settecento, quelle del presbiterio (l’Assunzione, San Nicola, San Giovanni Battista con dipinto sullo sfondo il paese di Rosciano nel 1774) attribuite a un giovane Nicola Ranieri da Guardiagrele, l’Annunciazione dell’altare de Fabritiis, il San Pasquale Baylonne (protettore di tutte le donne), la Morte di San Giuseppe e ancora la tela della Madonna del Rosario con il papa Pio V e i Quindici Misteri, realizzata nel decennale della battaglia di Lepanto (1581), il grande organo settecentesco, l'ampio coro ligneo in noce e le statue di San Paolo, di Giovanni Evangelista, dell’Addolorata (con la grande edicola in legno dorato del 1881) e altro ancora…
Però attenzione, state molto attenti. Eh sì, perché se è vero che questa chiesa oggi è intitolata all’Assunzione della Beata Vergine Maria (un tempo e per secoli a "Santa Maria Assunta"), da quando l’edificio è stato ampliato e ristrutturato nel corso del XVIII sec. fra la gente di popolo (sia a Rosciano sia nel “contado” e addirittura anche fuori dal territorio comunale) essa è indicata semplicemente come “chiesa di Santa Eurosia”, la potente, temuta e venerata patrona del paese, Signora della grandine, dei fulmini e delle tempeste, fortezza della fede e giovanissima principessa martire per Cristo.
In via prudenziale, visitando la chiesa, una prece dinnanzi alla statua della Santa io la farei, poi ognuno si regoli come meglio crede ...