ANTONIO MEZZANOTTE.
Dom 20 marzo, 2022 / Cultura - Folklore /
Nella chiesa parrocchiale dedicata a San Sabino Vescovo, nel centro storico di Furci (CH), è conservata una pregevole statua devozionale di San Giuseppe, del quale oggi 19 marzo cade la ricorrenza.
Realizzata intorno al 1850, essa è collocata in una nicchia sull'altare della navata laterale sinistra. Giuseppe porta in braccio il Bambin Gesù ed è avvolto da una tunica di colore rosso, decorata con motivi floreali che rimandano al giglio rosato che reca il Santo nella mano destra, detto, appunto, "Giglio di San Giuseppe" oppure "bastone fiorito di San Giuseppe".
Si dice e si racconta che quando gli abitanti di Nazareth scoprirono che Maria era incinta ma non per opera di Giuseppe, qualcuno lo prese in giro e lo sfidò: se davvero Maria era incinta per opera di un angelo, come egli sosteneva, allora il suo bastone sarebbe dovuto fiorire... e così avvenne! Secondo un altro racconto, richiamato nel Protovangelo di Giacomo, invece, il bastone fiorito era il segno miracoloso usato per indicare ai sacerdoti lo scapolo da scegliere per Maria. Giuseppe aveva più di ottant'anni e Maria era una ragazzina, ma quando si trattò di scegliere lo sposo (per la precisione "il custode") ecco il segno: il suo bastone fiorì miracolosamente ed una colomba bianca (simbolo di purezza) si posò sul suo capo.
A Furci, nella Valle del Treste, la devozione per San Giuseppe era molto sentita nel XIX sec. e la realizzazione di questa statua segue l'intitolazione dell'ex chiesa agostiniana di Vasto a San Giuseppe nel 1808, in omaggio a Giuseppe Bonaparte, Re di Napoli. In quell'anno le sacre spoglie del Beato Angelo, monaco agostiniano, furono traslate a Furci col beneplacito di Murat, succeduto a Giuseppe, e collocate proprio nella chiesa parrocchiale.
A mio avviso, l'elevazione della chiesa di San Giuseppe di Vasto a cattedrale nel 1853 accrebbe la devozione al Santo (proclamato patrono della chiesa universale nel 1870) e la statua di Furci rievoca gli eventi succedutisi in quegli anni. Non a caso, sull'altare della navata di destra erano conservate proprio le reliquie del Beato Angelo. San Giuseppe, casto sposo di Maria, ci richiama pertanto l'amore di un padre, di un lavoratore, di un brav'uomo.
Forse pochi sanno che sullo stemma di papa Francesco è raffigurato, tra gli altri, proprio un giglio di San Giuseppe, identico ai fiori disegnati sulla tunica del Santo furcese. Viviamo in un momento cupo. A dire il vero, ero indeciso se pubblicare questo post. Ma poi mi son detto che è necessario sempre e comunque ritrovare un filo conduttore, un qualcosa che ci rammenti il cammino della nostra civiltà, anche e soprattutto laddove le sicurezze crollano (la pace, la salute, la vita com'era prima di questa guerra alle porte di casa) e del domani non v'è certezza.