SILVIA CANCELLI / MAR 28 GIU, 2022 / CULTURA /
Molto antica è la nascita dei Monti Frumentari, essa risale alla fine del XV secolo prevalentemente per iniziativa dei francescani.
Nascono, appunto, come enti mutualistici per prestare ai contadini più poveri, con l’obbligo della restituzione, il grano per la semina e per sottrarli, quindi, al prestito usurario.
Spesso i contadini, infatti, a causa della miseria, erano costretti a mangiare quanto doveva essere riservato alla semina.
Importante fu il contributo, nella gestione dei Monti frumentari, da parte delle istituzioni ecclesiastiche.
Tra alti e bassi, i Monti frumentari subirono tante modifiche e manipolazioni.
Importantissimo fu il decreto regio emanato il 29 dicembre 1826 da Francesco I. Esso stabiliva che i Monti Frumentari fossero gestiti da un amministratore eletto dal consiglio comunale che doveva dar conto del suo operato direttamente al capo della Provincia. Prevedeva, inoltre, che controllori regi appositamente nominati facessero ispezioni saltuarie, improvvise e scrupolose ai diversi Monti per scoprire e denunziare gli amministratori infedeli.
Nel 1860, alla vigilia della caduta del regno delle Due Sicilie, se ne contavano oltre mille. Questo testimonia il successo del nuovo decreto.
Anche Pianella aveva il suo Monte Frumentario!
La sua istituzione risale al 1840. Così infatti riporta una delibera del Decurionato datato 29 novembre 1840:
“Istituzione di un Monte Frumentario pel sollievo de’ miserabili agricoltori, da effettuarsi in mancanza di ogni altro mezzo, con volontarie soscrizioni di offerte di filantropi cittadini possidenti”.
Numeroso è il carteggio sulla scelta dei “cittadini proprietari e probi del comune” (i nominativi sono conservati nelle carte!) deputati di questo ente benefico (dovevano essere sei, infatti si parla di sestina).
In un altro deliberato del decurionato del 1844, Vincenzo Sabucchi fa domanda di quattro ducati per “una fossa occupata per conservare il grano del monte frumentario”.
Nel 1873 alcuni naturali di Villa Cerratina e Castellana, in vista dello scarso raccolto del grano, domandano di essere dispensati, per quell’anno, a riconsegnare il grano somministrato loro per semenza dal Monte frumentario.
Sempre in quell’anno si utilizzerà il locale sottoposto alla segreteria comunale destinandolo a fondaco del Monte Frumentario.
Si susseguono approvazioni di conti e di bilanci da parte degli amministratori del Monte.
Nel 1888 si ebbe la conversione del Monte Frumentario di Pianella in Monte Pecuniario (quando nei magazzini vi erano grosse eccedenze, una parte era venduta ed il denaro così ottenuto era utilizzato per la creazione di Monti Pecuniari al fine di prestare agli agricoltori le somme per le spese del raccolto ad un tasso basso, di solito del 5%).
Nel 1892 iniziò il concentramento delle rendite del Monte frumentario di Pianella alla locale Congregazione di Carità
Dal 1895 inizia il lungo processo di conversione delle rendite del Monte frumentario in Cassa di prestanza agraria.
Il Monte Frumentario di Pianella continuò comunque ad esistere come ente di beneficenza gestito dalla Congregazione di Carità e per tanti anni si produsse carteggio sulla sua trasformazione in Cassa di Prestanza agraria fino ad arrivare alla metà degli anni trenta.
Nella foto un registro originale dei conti della Congregazione di Carità e del Monte Frumentario, conservato presso l'archivio storico comunale.