REMO DI LEONARDO.
Brevi notizie storiche.
La chiesa di S. Giovanni Battista, annessa al monastero delle monache del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di S. Giovanni Gerosolimitano, che a sua volta dipendeva dall’Ospedale Gerosolimitano di Capua, fu costruita nel XVI secolo, dopo che le religiose, perduto il loro antico monastero in Borgo Nuovo, distrutto dal Caldora nel 1436, durante il conflitto tra angioini ed aragonesi, per il controllo dell'Italia Meridionale, si erano trasferite all’interno della città, presso alcune abitazioni ai piedi del Colle del Duomo. Il primitivo edificio fu ristrutturato nel 1701 da Maria Anna Lanuti, priora in quel tempo.
Le Suore Gerosolimitane dell'Ordine di Malta ebbero a Penne una delle poche sedi diffuse sul territorio nazionale, pare che la chiesa di San Giovanni Battista a Penne (PE) fosse l'unica sede in Abruzzo del ramo femminile dell'Ordine di San Giovanni; le monache Gerosolimitane arrivarono nella cittadina per volere dei Trasmundi agli inizi del 1200.
Nel 1523 esse ottennero da Giuliano De Rodolphis, Gran Priore dell'Ordine di Malta residente a Capua, il permesso di edificare un nuovo monastero dentro le mura della Città di Penne, adiacente alla chiesa dell'Annunziata, e, successivamente, di edificare una chiesa annessa al monastero e dedicata a San Giovanni Battista, patrono dell'ordine Gerosolomitano.
Il monastero era costituito da monache coriste e converse. Le prime, appartenenti a nobili casate, erano dedite alla vita meditativa, le altre, non nobili, svolgevano i servizi interni al monastero. Al vertice del monastero vi era la madre superiora denominata Priora, che, eletta capitolarmente dalle coriste, veniva affiancata dalla Vicaria e dalla Tesoriera.
Nel monastero vi si esercitava l’arte della musica, con una Maestra di Cappella, che dava anche lezioni alle giovani monache ed educande, e vi erano diverse monache che cantavano e altre suonavano il violino e il violoncello.
Stralcio dal Catasto del 1748 (ff.306 v. -310 v.)
Serenissima Real Camera di Parma
Sono……………………………………………………once……. 17:10
Altro territorio con olivi di capacità di un tomolo in contrada di Fonte Gallo, giusta da capo il Monistero delle Monache di S. Giovanni di Penne, da un lato Gaetano Simonacci, stimata la rendita, dedotta la coltura per annui d.2:13: 1/3. […] (1)
Gaetano Simonacci (1710) abitava a Pianella in casa propria, dove si dice il Pisciarello.
Prosecuzione Catasto 1746
Chiese, Monasteri, e Luoghi Pii di Chieti e al tri Luoghi
Il venerabile Munistero delle Monache di S. Giovanni di Penne
Possiede a Fontegallo un territorio di tomola… [nessuna indicazione] con ulivi in contrada sopradetta, giusta i beni della Camera Reale, il Capitolo, la strada pubblica, e la Cappella del SS.mo stimato per annui d. 2:30.
Sono ……………………………………………………once ……. 07:20
Dippiù possiede in contrada del pozzo un territorio di tomola… [nessuna indicazione] con ulivi, e casa rustica, giusta la strada pubblica, S. Spirito, S. Domenico, e la strada vicinale, stimato per annui d. 23: =.
Sono …………………………………………………… once …… 76:20
Sono in tutto …………………………………………… once… 84:10 (2)
La Commenda di S. Giovanni Gerosolimitano
Possiede nell’Astignano un territorio di tomola… [nessuna indicazione] giusta i beni della Mensa Arcivescovile, e S. Domenico di Chieti, la canna di detta Città, ed altri confini: stimato per annui d. 2: 66 2/3.
Sono…………………………………………………once … 08: 26 2/3 (3)
Francesca Piccone in uno studio dal titolo “Pratiche storiografiche per ripensare l’identità musicale abruzzese. I microcircuiti dell’oratorio musicale scrive: “Attività oratoriale con migrazione di testo poetico e musiche è riscontrabile nel microcircuito dell’area vestina – gravitante intorno al ducato di Penne e alla allora diocesi di Penne e Atri –, nei centri devozionali di Pianella, Catignano e Ripa Teatina. […]
Soprattutto nel caso di ordini presenti sul territorio, possiamo immaginare che diverse saranno state le occasioni di produzione oratoriale, principalmente gratulatorie ovvero nelle ricorrenze delle solennità dei santi fondatori; relazioni simili sono riscontrabili nel caso dell’oratorio […]
Con l’apporto di recenti studi a carattere documentale e filologico, anche l’area vestina – allora dominata dal “ducato” di Penne – è stata valorizzata relativamente dalle numerose cappelle musicali di Penne e Pianella – e circa le produzioni oratoriali e musicali paraliturgiche processionali legate alle solennità del Venerdì Santo. Per quanto sporadica, un ulteriore affondo a mio parere sulla produzione a beneficio delle monache gerosolimitane di Pianella– quale ramo femminile del Sovrano Militare Ordine di Malta –, potrebberivelare nuove acquisizioni e circolazioni oratoriali almeno nel rapporto internoal microcircuito, come si verifica per il libretto a firma di Antonio Antinori, Il novelloElia. (4)
REMO DI LEONARDO, LACERBA 14 APRILE 2022.
Note
Bibliografia
E. MARRONE, Il Granaio d’Abruzzo dal Comune all’Età Farnesiana, Pianella, Lo Statuto del 1549 (II Ed.) – Il Catasto del 1746, Documenti editi ed inediti. Edizione Tracce, 2012.
F. PICCONE, Pratiche storiografiche per ripensare l’identità musicale abruzzese. I microcircuiti dell’oratorio musicale - Quaderni dell’Istituto Nazionale Tostiano, gennaio 2021.