Castel Di Sangro: la scomparsa del professor Cosimo Savastano.

10 Dicembre 2022

REMO DI LEONARDO.

Nel pomeriggio del 7 dicembre si è spento improvvisamente a Castel di Sangro Cosimo Savastano, critico d’arte e poeta, discendente dell’artista Teofilo Patini. Savastano che è stata figura autorevole e di primo piano della cultura abruzzese era nato a Castel di Sangro e aveva 83 anni. Tra le sue ultime apparizioni in pubblico quella al Teatro comunale Caniglia in occasione della cerimonia conclusiva del Premio Sulmona d’Arte contemporanea, nell’ottobre scorso. Savastano infatti era componente della giuria del premio. Molti i riconoscimenti e premi di cui Savastano, nella sua lunga carriera artistica, è stato insignito.

Nato a Castel di Sangro nel 1939 ha operato per tutta la vita in quel paese. Un intellettuale di pregio, di cultura raffinata che si evince nel suo lavoro di critico d’arte che ci ha lasciato monografie e studi per esempio su Teofilo Patini di cui era discendente e che per primo ha reso possibile il sogno realizzato della Pinacoteca Patiniana, o Italo Picini.

Nel 1982 vince a Pianella il 1° concorso di poesia dialettale abruzzese organizzato dal Comitato feste Patronali con la Poesia "ARATURE" Membri della Giuria del Premio: Giuseppe PORTO, Presidente - Vittorio MORELLI, Segretario - Edvige CINQUINO, Walter CIANCIUSI, Alfiero FILIPPONE (Sindaco), Vincenzo TARABBORELLI (Parroco), Giuseppe ANTONELLI.

Una nota personale. Sono onorato di essere stato premiato da lui in diverse occasioni, quando faceva parte di importanti giurie ai concorsi di poesia dialettale. Un mese fa andai a suonare con la Banda di Termoli a Castel di Sangro e chiesi di lui ad alcuni membri del comitato, fui felice di sapere che era ancora in piena attività culturale. Per questo oggi sono molto dispiaciuto. L'Abruzzo perde con lui una delle figure più autorevoli e di primo piano della cultura.

Savastano ha pubblicato Che sarrà, Pescara, Tip. Ferretti, 1965; Amore, amore e parleme d’amore, Pescara, Ed. “Attraverso l’Abruzzo”, 1966, pref. Vittorio Clemente; Dénte a na scionna, Pescara, Ed. “Attraverso l’Abruzzo”, 1967, pref. Pasquale Scarpitti; Nu parlà zettenne, L’Aquila, Japadre Editore, 1982, pref. O. Giannangeli. Chi chiù – Poesie nell’antica lingua di Castel di Sangro, S. Atto, Edigrafital, 1994; Jummelle de parole, S. Atto, Edigrafital, 2000, intr. Umberto Russo.

Parlano di Cosimo Savastano: V. Esposito, Parnaso d’Abruzzo, Edizioni dell’Urbe, 1980; Note di letteratura abruzzese, ibid., 1982; Panorama della poesia dialettale abruzzese, ibid., 1989; Poesia, non-poesia, anti-poesia del ‘900 italiano, Foggia: Bastogi, 1992; Anna Ventura, Il sole e le carte, L’Aquila: Ferri, 1981; G. Oliva – G. De Matteis, Letteratura delle regioni di Italia: Abruzzo, Brescia: Ed. La Scuola, 1986; Franco Brevini, Le parole perdute, Torino: Einaudi, 1990; G. Spagnoletti-C. Vivaldi, Poesia dialettale dal Rinascimento ad oggi, Milan: Garzanti, 1991; Ugo Perolino, “L’antico fascino del dialetto riscoperto nell’opera di Savastano,” in Il Centro (1/8/1991), Pescara; Oliva Gualtieri Bernardi, “Nu parlà zettenne,” in Abruzzo Letterario, a. IV, n.3, 1992, Edizioni dell’Urbe; Franco Loi, “Di che stoffa sono i sogni della poesia?” in Il Sole-24 ore (2/7/1993), Milano.

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