Arti e mestieri a Pianella - Frammenti storici di vita quotidiana / 3 –

REMO DI LEONARDO.

“l’Officina Anno VII – N° 22 - 4 Bim. 1994”.

Continua il nostro viaggio nel tempo alla ricerca delle “Arti e mestieri” a Pianella.

Bottega del sarto Pasquale Minetti.

I SARTI DI PIANELLA DAL 1770 AD OGGI.

“Lu sartore”, veniva chiamato così il sarto di paese che faceva riparazioni, metteva le toppe e si occupava di tutti quegli aggiustamenti di cui necessitavano gli abiti. Erano tempi in cui i vestiti passavano da un fratello all’altro, tempi in cui si rivoltavano i cappotti e diventavano “gne nuve”, come nuovi. Poi negli anni sessanta si diffuse l’arte di confezionare abiti su misura, destinati naturalmente a chi poteva permetterselo. Le famiglie meno abbienti provvedevano da sole, in casa, al confezionamento e alle riparazioni. Cose semplici, essenziali. In ogni casa c’era una macchina da cucire, rigorosamente a pedale. Oggi ancora ne troviamo in molte case come elementi di arredo; pezzi che raccontano ore di luce, schiene curve.

Era un mestiere pulito, non servivano molti spazi, si poteva lavorare nella propria casa con pochi attrezzi essenziali come vedremo di seguito.

Nascevano botteghe (le puteche) familiari dove i giovani apprendisti andavano ad imparare. C’erano le maistre, i maestri e si facevano un distinguo tra “sarto d’uomo” e “sarto da donna” a seconda del genere cui erano destinati gli abiti che si andavano a confezionare.

SARTI DI PIANELLA

Micucci Filippo (1770); Ferrante Donato (1778) Iezzi Francesco (1779) Stadio Saverio (1780) Di Fonzo Croce (1780) Marano Filippo (1781) De Deo Francesco (1781);  Di Gregorio Giuseppe (1781); Viola Andrea (1783); Di Vincenzo Giosafatto (1784); Pietranico Domenico (1784); Bucaletto Giustino (1784); Lizza Giustino (1786); Lizza Angelo Maria (1788); Di Zio Gesualdo (1778); Garofalo Vincenzo (1798); Travaglini Nicola (1793); Tribuzio Vincenzo (1799); Faieta Antonio (1803); Candeloro Silvano (1804); Di Nicolantonio Pasquale (1805); De Deo Vincenzo (1805); Lauriti Camillo (1805); Ferrante Angelo Antonio (1805); Marani Giacomo Antonio (1808); Di Croce Pantaleone (1809); Iovo Silverio (1809); De Deo Raffaele (1809); Viola Antonio (1811); Colombaro Giovanni (1811); Gioioso Raffaele (1818); Di Fonzo Achille (1819); Cavallo Gabriele (1820); Travaglini Emidio (1821); Monticelli Clementino (1823); Antinori Donatangelo (1819); Rossi Amato (1825); Baggiani Saverio (1827); Di Nicolantonio Raffaele (1832); Tribuzi Luigi (1832); D'Annibale Leopoldo (1833); Rossi Ottaviano (1836); Melchiorre Domenico Antonio (1837); Notarpasquale Vincenzo (1837); D’Alessandro Francesco (1838); Visconti Guglielmo (1838); Pietrangelo Giovanni (1838); Bevilacqua Ferdinando (1839); Laureti Giuseppe (1839); Lizza Luigi (1839); Beniamino Giusto (1842); Pietrangelo Antonio (1843); Antonucci Elia (1850); Di Pentima Antonio (1851); Di Marcantonio Adolfo (1892); Aronne Ciro (1895); Viola Rocco (1895); Antonucci Rigoletto (1897); Pretara Giuseppe (1899); Di Sante Bonafede (1900); Di Rocco Decio (1906); Masciovecchio Alfonso (1906); Di Pentima Luigi (1909);  Dell’Oso Costantino (1910); Viola Vincenzo (1911); Ferretti Vincenzo (1914); D’Urbano Pietro (1914); Savini Gay (1920); Pulcinella Vincenzo (1920); Gorilla Antonio (1922); Morelli Taddeo (1922); Del Biondo Antonio (1922); Stoppa Luigi (1923); Panaccio Alfredo (1923); Minetti Pasquale (1925); Gorilla Alberto (1927); Masciovecchio Rocco (1928);  Dell’Oso Antonio (1931); Esposito Adamo (1933); Esposito Guido (1934); Sablone Domenico (1935); Minetti Pietro (1936); Di Nicolantonio Dante (1940); Di Pentima Aldo (1942).

ARNESI DEL SARTO

lu pasqualotte = cavalletto da lavoro; lu cuscene = cuscino da stiro; lu cuscenotte = il cuscinetto da stiro per giacche e maniche; la mezza lune = forma di legno per lavorare la giacca; la rehe = la riga; lu ggessotte = gessetto;  lu taje pertose = forbice per asola (taglia asola); lu squadre =  squadra di legno;  lu bangone = banco da lavoro; la tahule = tavolo da lavoro; lu stuppazze = intreccio di stoffa per bagnare la stoffa; lu ciucculotte =  recipiente con acqua;  l’ache = ago;  lu detale = anello per cucire; lu ferre = ferro da stiro;  la cascce = ripostiglio per la stoffa; lu furbece da sarte =  forbice da sarto; lu furbeciotte; forbicetto;  la pope = manichino da lavoro.

Nel prossimo numero, la presentazione del lavoro di falegnameria, i nomi degli artigiani e degli arnesi del falegname.

Foto di copertina : Bottega di casa del maestro sarto Vincenzo Ferretti.

Archivio " Ama Pianella".

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