ANTONIO MEZZANOTTE.
Il 25 giugno dell'882 veniva proclamata santa a furor di popolo una ragazza di 16 anni, Eurosia, giovane e bella principessa boema, orfana di entrambi i genitori e destinata a sposare l'erede al trono di Aragona.
Il corteo che la portava verso Jaca, la capitale del Regno, venne assalito sui Pirenei da predoni arabi. Tutti furono massacrati tranne lei, perché il capo degli assalitori, Aben Lupo (forse un cristiano rinnegato), se ne era invaghito e voleva possederla, in cambio promettendole salva la vita, a patto però che avesse abiurato la fede cristiana e si fosse convertita all'Islam.
La ragazza gli tenne testa e quello, non riuscendo a ottenere alcunché, infuriato, dapprima le amputò mani e piedi, poi la decapitò.
Si dice e si racconta che allora si scatenarono le forze della natura, forti venti di tempesta, violenti scrosci di grandine, saettar di fulmini e una voce dal cielo, più potente del reboar dei tuoni, disse: "Sia dato a Lei il potere di sedare le tempeste, ovunque sia invocato il Suo nome".
Dalla Spagna il culto per santa Eurosia si diffuse dapprima in Lombardia e nelle terre del Nord, poi nell'Italia centrale. È invocata non solo contro la grandine, i fulmini e le tempeste, per la protezione dei vigneti e la fertilità dei raccolti, ma anche contro lo stupro e la violenza sulle donne.
Dal 1782 è venerata patrona del mio paesello in Val Pescara, Rosciano, che la festeggia il 24 maggio, mentre nell'altro paese d'Abruzzo che pure l'annovera a patrona (ossia Santa Eurosia frazione di Civitella del Tronto, nel teramano) la festa si svolge in genere tra aprile e maggio.
Per chi ne vuol sapere di più segnalo un mio studio titolato "Il culto di S. Eurosia a Rosciano" pubblicato su Rivista Abruzzese, rassegna trimestrale di cultura, a. LXXII, n. 3/2019.
(Nella foto: "Il martirio di Santa Eurosia", olio su tela del 1700 realizzato da un ignoto pittore marchigiano, oggi conservato nella Pinacoteca civica "Moretti" di Civitanova Marche - MC)