80° Anniversario del ritorno dei Carmelitani a Pianella (1943-2023)

REMO DI LEONARDO.

Quest’anno ricorrono ottanta anni del ritorno dei Carmelitani a Pianella. Precisamente era il 28 marzo del 1943 quando presero ufficialmente possesso, dopo oltre due secoli (1568-1809) e un’assenza forzata di circa un secolo per la soppressione dei conventi durante il governo napoleonico, anche se nella Chiesa della Madonna del Carmine le celebrazioni furono officiate dai religiosi fino al 1860.

Sull’ordine dei Carmelitani a Pianella ho avuto modo già di scrivere su Lacerba del 30 marzo del 2018 in occasione del 75° anniversario. Oggi, a distanza di cinque anni, sperando di fare cosa gradita ai lettori di Parolmente mi accingo a ripubblicare l’articolo aggiungendo notizie e ricerche poco conosciute.

Lacerba 30 marzo 2018

Foto 1.

“Nel secolo XV sorgeva, appena fuori dall'abitato di Pianella, un'edicola con l'effigie della Madonna delle Grazie, detta anche della Misericordia. A motivo della crescente devozione popolare venne costruita una Chiesa che incorporò tale edicola. Per il decoro del culto essa venne affidata ai Clareni, una congregazione dell'ordine dei Frati Minori che la tennero fino al 1568 per poi passare ai Carmelitani, che tuttora la curano. Tra il 1650 e 1750, il convento ospitò lo studio filosofico per giovani religiosi della provincia e fu sede dei capitoli provinciali del 1680, 1736 e del 1758. I Carmelitani ufficiarono fino a novembre del 1809, quando il Convento e la chiesa furono chiusi per la soppressione murattiana delle case religiose. Nel 1867 il Convento viene soppresso e acquistato dal governo napoleonico che comincia a ristrutturarlo per farne un laboratorio del tabacco; vengono lasciate solo alcune stanze al segretario Raffaele Pietranico. Nel 1882 Camillo Sabucchi ristruttura l’edificio e dona tutto al pronipote Giacomo il complesso che era in parte residenza (30 vani) in parte trasformato in trappeto(frantoio) da olio (14 vani).

Nel 1926 Giacomo Sabucchi dona tutto alla figlia Erminia. Nel 1928 l’Atto De Fermo dice che il comune vende i vani del sagrestano, ma quei vani erano della regia cappella del Carmine per cui non potevano essere venduti da un ente statale. In realtà i Sabucchi si impossessarono dei vani del sagrestano Salvatore Cantelmi murando un ingresso per avere il consenso dal ministero delle finanze per aprire la manifattura del tabacco il quale aveva imposto che l’entrata dovesse essere unica. In seguito, l’ex convento fu suddiviso tra i nipoti di Erminia Sabucchi, i quali in parte durante gli anni lo affittarono per diverse attività commerciali (alla fine degli anni ’60 discoteca il “Dancing Club”, alla fine degli anni ottanta la discoteca “Il Gabbiano” poi la bottega di un fabbro, falegname, ferramenta e negozio di mobili ecc. Valentina Sablone durante gli studi universitari, ha inoltre collaborato sempre con la Prof.ssa Lucia Serafini, ad un laboratorio di restauro architettonico della Collegiata dei Santi Cesidio e Rufino a Trasacco “con un approccio del tutto diverso allo studio della Chiesa più indirizzato verso le tematiche vicine all’archeologia dell’architettura.”

Foto 2.

Il primo cittadino ad accogliere i Carmelitani a Pianella nel 1943 fu Giovanni Pietrangelo, detto Giuhanne de Capichiuve il quale, dietro incarico di Don Everino Conti, Parroco della Parrocchia di S. Salvatore, andò a riceverli presso la stazione di Pianella distante circa 6 Km. dal paese lungo la ex linea ferroviaria Pescara Penne (chiusa il 20 giugno 1963) che, a quel tempo, era a servizio del comune di Pianella pur rimanendo sul territorio di Loreto Aprutino.

I frati erano: P. Luigi Bricetti, Provinciale P. Telesforo Cioli, in quel periodo conosciuto come uno dei migliori oratori del Carmelo Italiano successivamente Vescovo di Arezzo.

Il 28 marzo 1943 i Carmelitani presero ufficialmente possesso. I primi tre religiosi a tornare nel paese furono P. Vincenzo Antenozio, P. Elia Carta, e Fr. Clemente Cartechini; per l’intera popolazione rappresentò un evento di notevole portata religiosa e storica.

La religione prese un nuovo fervore tra i fedeli realizzandosi un nuovo rapporto con la Chiesa, con la sua attività e la sua liturgia della quale alcuni aspetti erano del tutto sconosciuti (Messe solenni cantate e parate, Inni liturgici), diventando un preciso punto di riferimento per tutti, centro di molte attività non solo ecclesiastiche ma anche sociali e ricreative.

Nel Cronicon del 1961-1998 e nel Libro dei Capitoli Conventuali della Parrocchia (ottobre 1964-settembre 1979) si riporta che la comunità Parrocchiale di allora, composta dal parroco P. Domenico Giampaolo, P. Mario Agostinelli, P. Mario Serra, P. Giovanni Iascone, decise di “aprire” i festeggiamenti del XXV° anniversario il 9 aprile del 1967. Con ogni probabilità esso venne anticipato, in quanto, si volle abbinare l’evento all’inaugurazione della ristrutturazione della chiesa di S. Antonio Abate e delle nuove campane. La chiusura dei festeggiamenti si svolse “in modo informale” il 28 marzo 1968.

La ricorrenza del 50° anno del ritorno dei Carmelitani a Pianella si svolse il 28 marzo del 1993. La comunità Carmelitana era composta dal Parroco P. Emidio Di Berardino di origine pianellese, da P. Mario Agostinelli e P. Pasquale Mariani.  P. Emidio era succeduto il 18 settembre del 1992 a P. Matteo Palumbo, iniziatore dell’esperienza “Verso una nuova immagine di parrocchia” (N.I.P.), iniziato 7 anni prima che rappresentò una esperienza tra le più qualificanti sotto l’aspetto pastorale, infatti, esso si qualificava come cammino di popolo, come crescita coordinata dell’insieme e proposta di sviluppo di tutto il corpo ecclesiale. La solenne celebrazione del ringraziamento fu presieduto da S.C. Ms. Telesforo Cioli, allora Vescovo in pensione presso il Convento di S. M. in Traspuntina in Roma.    Per il 50° anniversario fu stampato un “Numero Unico” Celebrativo dove si racconta le esperienze che si sono succedute nel corso degli anni nella comunità pianellese e i momenti più significativi della vita della Parrocchia. Questo libretto fu dato in omaggio a tutte le famiglie di Pianella in occasione del Natale del 1993. La comunità inoltre produsse anche una video cassetta che conteneva le immagini più significative della solenne celebrazione del mattino.

Foto 3.

I carmelitani sono molto amati dai pianellesi essi rappresentano gli unici religiosi presenti nella città; Pianella rimane, infatti, l’unico convento carmelitano presente oggi in Abruzzo. La parrocchia è viva nelle sue varie associazioni: il TOC (terzo ordine carmelitani), Gruppo famiglie, Gruppo giovanile (Kappa Smile), Gruppo di S. Pio, Gruppo di Preghiera “il Carmelo”, Gruppo dei Catechisti, Confraternita del Cristo Morto.   La devozione profonda al Carmelo di Pianella, ha dato all'Ordine Carmelitano, numerosi religiosi approdati anche al sacerdozio: P. Carlo Cicconetti, P. Emidio Di Berardino, P. Elia Iacobucci, P. Tiberio Scorrano. Dopo 49 anni un carmelitano pianellese a settembre del 2020 torna a fare la propria professione di fede a Pianella, Pierpaolo Marcotullio, che ha terminato il noviziato in Spagna, facendo voto di castità, povertà e obbedienza, offrendo a Dio in piena libertà secondo le regole e la costituzione dell'ordine carmelitano.

Le solenni celebrazioni del 75° anniversario del ritorno dei Carmelitani a Pianella, come deciso dalla comunità Carmelitana di Pianella, si svolsero nel mese luglio in occasione della Festa della Madonna del Carmine 16 luglio 2018, con il seguente programma: Sabato 7 luglio inizio Novena; Giovedì 12 luglio, Chiesa di S. Antonio “75 anni del Carmelo a Pianella – Nei volti e nelle immagini alla ricerca delle radici della nostra comunità” Esperienze… protagonisti della vita Carmelitana, a cura di Remo di Leonardo;13-14-15 luglio “Triduo” con la Predica di P. Carlo Cicconetti.

Oggi la Comunità Carmelitana a Pianella è composta dal Parroco P. Marius Budau, P. Antonio De Meis, P. Pasquale Mariani, P. Mario Agostinelli.”

Oggi la Comunità Carmelitana a Pianella è composta dal Parroco P. Marius Budau, P. Antonio De Meis, P. Pasquale Mariani, P. Mario Agostinelli.”

Foto 4.

Campane nuove

Poesia di Ernesto Chicchiricò scritta in occasione del 25° anniversario del ritorno dei Carmelitani a Pianella e della inaugurazione delle campane nuove. (9 aprile 1967)

Suonate campane,

il mio paese ascolta!

Esso si estende sugli orizzonti del mio pensiero

che vola nell’etere

travolgendo l’artificiale limite.

Suonate campane,

suonate!

Ovunque un alito respira,

una foglia s’agita, è il mio paese.

Il mio paese è un gigante sensibile,

si adagia e si inerpica

tra i suoi colori di festa.

Se l’umanità piange o gioisce è presente;

scruta con noi l’alba

e nel pensiero ha il presagio mattutino;

si corica la sera

con la vostra voce impressa alla memoria

ed al primo sole è nuovo al destino.

Voi campane suonate!

L’ascolto ha origine nel cuore!

Suonate per la festa, per il dolore,

per la vita, e per la morte,

suonate!

ADDENDA

I Carmelitani si insidiarono in Abruzzo nel 1405 con il convento dell'Aquila quando era papa Innocenzo VII, che autorizzò a costruire il convento su un terreno donato ad essi da Pietro Casella cittadino aquilano. Estesero la loro presenza fondando con venti a Bellante nel 1562, a Penne nel 1569 a Pianella nel 1577 a Teramo nel 1578. A questi si aggiunsero, agli inizi del XVII secolo, i conventi di Ortona, Atessa e Campli ma Emanuele Boaga, nella sua, "La soppressione innocenziana dei piccoli conventi in Italia, Roma, 1971, Edizione di Storia e Letteratura, pp.162-172" , dimostra l'esistenza intorno al 1650 di altri cinque conventi quale quelli di Monte Nero, di Lanciano, Bucchianico, Montebello e Montesilvano. Nel 1651 furono soppressi conventi di Monte Nero, di Lanciano, di Atessa, di Montebello e di Montesilvano. (1)

Nel 1650 il convento di Pianella aveva un'entrata di scudi 199,80 ed era retto dal priore Vincenzo Azzolino di Bellante, coadiuvato da tre religiosi e da due laici professi. Emanuele Boaga, ci riferisce che i nomi dei tre religiosi erano Alberto Cosani, Paolo Barsotti “di nazione lucchese” e Giuseppe Maria Ricci di Teramo, affiancati da due laici professi quali Bernardino Christofani (lucchese) e Cirillo Romei di Bucchianico. (2)   Presso l'Archivio dello Stato di Pescara tra le carte del notaio Canalis del 1629 vi è una donazione di Jaconi Antonio al convento di Santa Maria del Carmelo di Pianella, guidato dal priore Francesco Matano di Teramo. Da questa donazione si evince che il convento di Montesilvano, retto da Domenico Therio di Castronovo era all'epoca una dipendenza del convento di Pianella. (3) In una lettera il Padre Provinciale dei Carmelitani, inoltrata probabilmente dall'Uditore Generale, a Ranuccio Farnese (1569-1622) qualche anno posteriore al 1602, fa richiesta di concedere al suo ordine l'Abbazia di San Michele Arcangelo. La chiesa era in rovina e in essa aveva trovato stabile rifugio un eremita un certo Agostino Scotto. Il Convento del Carmine, dove risiedevano allora i Carmelitani, era collocato in basso in un luogo malsano, tanto che molti religiosi si erano ammalati a tal punto da morire. La supplica del Padre provinciale manca tra le carte; l'Uditore generale ne fa un sunto per il Duca:

Altezza Senerissima

Il Padre provinciale dei Carmelitani d'Abruzzo servitore ossequiosissimo di V.A.S. con supplica le rappresenta come poco lontano dalla Terra di Pianella ci è Convento del Carmine, situato però in un fosso, luogo di pessim’ aria a segno che i poveri Religiosi vi stanno quasi continuamente infermi, e bene spesso ne morono per detta causa; però perché nel istesso ristretto di Pianella ci è una Chiesa quasi deruta, col suo Campanile, e Campana, con alcune poche Camerette sotto il titolo di Abbazia di San Michele Arcangelo Jus patronato di V.A.S., luogo eminente, e d’assai miglior aria: prega il supplicante l'innata generosità di V.A.S. concederli detta Chiesa, e luogo à fine di potercesi habitare i suoi Religiosi, ed  officiare quel Sacro Tempio, dove adesso vi assiste solamente un semplice Eremita. Che il tutto riceverà a grazie singolarissima. (5)

Eliseo Marrone precisa nel suo libro Il granaio d’Abruzzo dal Comune all’età Farnesiana “La richiesta del Padre provinciale non fu accolta poiché nelle carte posteriori non vi è alcuna traccia in merito una cosa è certa che l'abbazia era in rovina e sono inequivocabile e gli abati nell'epoca poco se ne curavano ma traevano solo gli utili e beneficio senza procurarsi di rivestirli in minima parte per mantenere il decoder loro del luogo sacro i carmelitani si erano insediati in minima parte per solo gli utili dal beneficio senza preoccuparsi di reinvestire in minima parte per mantenere il decoro del luogo sacro.

Alcuni possedimenti del venerabile Convento del Carmine presente nel Catasto Onciario 1746

[…] Un altro censo enfiteutico d’annui ducati otto, che corrisponde Amico Sante di Notar Pasquale per un territorio al Cavone.

Un altro censo enfiteutico d’annui ducati sette che corrisponde Urbano Salvarano per un altro pezzo di terreno al Cavone.

Due case di più membri nel Rione di San Salvatore affittate per annui ducati otto, e mezzo. Dedotto il quarto, restano d. 6:37 ½.

Un'altra casa nel luogo, dove si dice il Torrone, affittata per annui ducati 1: 50. Dedotto il quarto restano d. 1:12 ½.

Un'altra casa nel rione di Sant'Antonio affittata per ducati quattro. Dedotto il quarto restano ducati tre.

Un capitale di ducati centocinquanta dovuti dall’Università di questa Terra, che, dedotto e ritenuto il peso delle collette gli corrisponde annui d. 6:20

Ha all'obbligo di trecento messe l'anno tra cantate e lette liquidato dal peso per anni d. 4:80. (6)

Note

  1. Emanuele BOAGA, “La soppressione innocenziana dei piccoli conventi in Italia”, Roma, 1971, Edizione di Storia e Letteratura, pp. 170-171.
  2. Eliseo MARRONE, Il granaio d’Abruzzo dal Comune all’età Farnesiana –  
  3. Pianella Lo Statuto del 1549 (II ed.) – Il Catasto del 1746, Pescara, 2012, Edizione, p.234.
  4. Eliseo MARRONE, Op. Cit., p.235.
  5. Eliseo MARRONE, Op. Cit., p.234
  6. Eliseo MARRONE, Op. Cit., pp.475-476

Bibliografia:

CRONICON, Archivio Parrocchiale di Pianella, 1961-1998.

CRONACA DATTILOSCRITTA 25° ANNIVERSARIO DEL RITORNO DEI CARMELITANI A PIANELLA, 9 APRILE 1967, Archivio Mira Cancelli Falasca esposto esposto al Comune di Pianella.

LIBRO DEI CAPITOLI CONVENTUALI, Archivio Parrocchiale di Pianella, (ottobre 1964 - settembre 1979).

Eliseo MARRONE, Il granaio d’Abruzzo dal Comune all’età Farnesiana – Pianella Lo Statuto del 1549 (II ed.) – Il Catasto del 1746, Pescara, 2012, Edizione, p.234

Remo DI LEONARDO, 75° Anniversario del ritorno dei Carmelitani a Pianella (1943-2023) – Lacerba marzo 2018. 

Foto allegati:

01- Mons. Telesforo Cioli e Giovanni Pietrangelo

02- Al centro P. Luigi Bricetti

03- P. Vincenzo Antenozio con Lullo Panaccio

04- Inaugurazione Campane Nuove 1967

05-  Torta XXV anniversario -  P. Kilyano Healy, Priore Generale Carmelitano - P. Claudio Catena - Mons. Antonio Jannucci.

Archivio Parrocchiale.

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