FIAMMA DI LEONARDO.
Vincenzo Di Nicolantonio (docente di canto presso l’Accademia musicale Città di Pianella, giovane corista del Coro diocesano di Pescara-Penne e direttore della Corale parrocchiale “Poco meno degli angeli” di Cerratina) in questa intervista ci presenta l’ambizioso progetto “Non saremo mai soli” che é anche il titolo di uno dei brani nati insieme ad altri sei che verranno eseguiti dal vivo giovedì 27 aprile, alle ore 21 presso la chiesa della Beata Vergine del Rosario a Pescara.
Prima della pandemia mi trovavo nel bel mezzo di una crisi. I miei impegni professionali, il carico di responsabilità insieme a tante domande che mi stavo ponendo mi stavano facendo vivere un vero e proprio momento di “crisi”. Ero molto confuso, spesso stanco: mi ero perso, mi sentivo perso. Il lockdown ha aggiunto sentimenti di paura, rabbia, incredulità, tristezza. I brani nascono da questo: dal buio della mia voce. In quel buio vivevano le mie domande, i miei perché, i miei pugni sbattuti sul tavolo, il mio silenzio. Non avevo voglia di cantare, di suonare, mi sembrava quasi di commettere un sacrilegio, di non avere rispetto di tutto quello che stavamo vivendo, di quello che stava accadendo. Di notte cominciai a cantare una melodia: mi sono immediatamente reso conto che era l’unico modo in cui riuscivo a pregare, a dire quello che avevo dentro. Nulla è stato mai programmato, forzato. Ogni volta che ho sentito di non farcela più e di voler parlare con Dio e farGli delle domande o dirGli delle cose, mi sono seduto a quel pianoforte e ho cantato quello che sentivo senza freni. In alcuni di questi brani ho musicato e integrato testi di alcuni amici della corale. E’ stato bellissimo anche questo: un fortissimo momento di condivisione ed una grande responsabilità. Non ho mai pensato di correggere un testo: in alcuni casi l’ho riordinato per la forma canzone, in altri l’ho integrato con l’inciso o con uno special ma ho sempre avuto rispetto delle parole scritte dai coautori. Quei testi sono il manifesto di un loro luogo interiore molto profondo. E’ stato davvero bellissimo prendersene cura e musicarli.
I brani hanno una sonorità ed un linguaggio moderno. Nel caso dei miei brani c’é tra tutte una parola che risuona forte e costante: “abbracciami”. Cerco sempre di leggere il senso delle cose, ed in questa parola ci leggo l’origine del disegno: il contatto, l’abbraccio sono stati proprio quei gesti che ci sono mancati tanto durante la chiusura forzata.
Già per altri concerti i cori di tutta la diocesi erano stati uniti e per questo progetto fin da subito nella mia mente era chiara l’intenzione di rivivere questa unione per cantare questi brani.Ogni volta che ho composto un brano lo registravo dal mio telefono e lo condividevo sul gruppo whatsapp che ho con la corale “Poco meno degli angeli”. Ogni volta era arricchente perché gli amici coristi condividevano le loro emozioni, le loro riflessioni e le scrivevano. Anche se divisi, quei momenti ci facevano sentire molto uniti. Ed era incredibile come quei canti fin da subito diventavano i brani di tutti noi. Ognuno in un qualche modo era come se ci leggesse un pezzettino di sé, della propria storia. Oltre il coro tra le primissime persone con le quali ho condiviso l’ascolto dei brani c’è stata Roberta Fioravanti, direttrice della corale diocesana. Le scrissi che avevo composto delle musiche e le chiesi un parere. Le mandai dei semplici provini: lei fin da subito ha dedicato del tempo, un ascolto, quello che io chiamo “ascolto profondo”, ricordo perfettamente il suo messaggio “sono sulla riva del mare, passeggio e ascolto”. Dissi proprio a Roberta Fioravanti le mie intenzioni: quei brani mi avevano permesso di “dar voce” al “mio buio profondo” e le dissi subito che volevo semplicemente donarli. Mi chiese di scrivere questo “progetto” in una relazione breve. Fissò un appuntamento con il Vescovo. Da questo incontro il progetto si è nella mia mente e nel mio cuore delineato chiaramente. Non so spiegare il motivo e sono davvero sincero, ma come un vero padre, il Vescovo ha letto/visto/ascoltato qualcosa ed ha autorizzato la scrittura degli arrangiamenti per coro e orchestra dei sette brani. Da quel momento un grande sentimento di gratitudine perché l’esecuzione dei brani è stata possibile proprio grazie a questi arrangiamenti. Ricordo anche qui il momento e le parole esatte di Roberta una volta usciti dall’ascensore: “non ho assolutamente chiaro cosa andremo a fare, ma so che dobbiamo farlo”. La mia commozione fu davvero tanta.
Il 31 dicembre 2020 stavo festeggiando il Capodanno in casa senza possibilità di riunirmi con amici e i parenti e mentre passavo il mio tempo sui social mi apparve un video pubblicato dal maestro Mario Rosini. Sono riaffiorati in quel momento tanti ricordi e tantissime emozioni vissute grazie all’incredibile suono della sua voce. Decisi di scrivergli, spiegandogli in poche righe la mia richiesta. Non ho rispettato delle regole di buona condotta, nel senso che non ho inviato una mail formale. Ho usato parole semplici e dirette chiedendogli se mai avesse accettato di arrangiare dei miei brani. Il maestro Rosini rispose in maniera chiara e diretta fornendo da subito la sua disponibilità invitandomi a contattarlo per spiegargli bene il progetto e tutti i dettagli. La sua umiltà e disponibilità mi lasciarono da subito senza parole. Lui è davvero un grande artista con un curriculum davvero importante ma dietro quell’artista c’è in primis davvero una persona incredibile: non si è risparmiato mai in un consiglio, in un messaggio; si è dedicato davvero a questo “impegno” dimostrando un forte attaccamento, come fosse un suo progetto e lo ringrazio davvero di cuore per i meravigliosi arrangiamenti ma soprattutto per il modo in cui si è prodigato. Il ruolo dell’arrangiatore è un ruolo molto delicato e importante: a mio avviso può impreziosire o rovinare un brano, snaturandolo. Io credo che lui ha avuto una enorme capacità di lettura e di comprensione delle miei intenzioni compositive, tirando fuori da quelle melodie tutte le sfumature, tutti i colori, tutte le emozioni che portavano dentro. Lui sarà presente al concerto del 27 aprile: non solo in veste di arrangiatore, ma anche come pianista e cantante. Sarà un onore e un sogno vivere insieme il concerto.
In questi brani c’è il “mio buio più profondo”, c’è la rabbia di chi non riesce a capire a volte anche la Sua volontà, c’è il grido di chi chiede “il perché”, ma c’è anche l’affidamento e la paura di un figlio che pone ogni cosa nelle Sue mani. C’è la mia piccola fede. Sono un insegnante di canto e mi occupo di curare le voci degli allievi ogni giorno. Mi piace pensare a questo: è incredibile come la voce nasca al buio, le corde vocali sono al buio dentro di noi, ma è incredibile come il suono che generano diventa voce diventa luce. La voce nasce dal buio e diventa luce. La voce per me è una grande metafora per la vita.
Vedere una corale riunita e ascoltare il suono di così tanti coristi insieme è sempre una grande gioia ed una grande emozione. Soprattutto ora che é possibile tornare a stare insieme e vicini senza paura. Cantare in un coro non è un impegno semplice: la coralità è un’educazione vera a 360 gradi. Sono necessari dedizione, costanza, pazienza, impegno. I coristi hanno da subito risposto con entusiasmo al progetto. Nonostante gli arrangiamenti sono complessi e richiedono uno stile vocale e musicale diverso da quello ai quali tanti coristi sono abituati, il risultato è davvero incredibile. Credo fermamente che ogni nuova esperienza può solamente arricchire.
Si i brani verranno registrati tutti in studio in collaborazione con BESS recording studio - Montesilvano; mix&mastering a cura di Claudio Esposito e Domenico Pulsinelli. Il primo brano “Non saremo mai soli” che ha lo stesso titolo del progetto è stato già pubblicato sul canale youtube ed è anche in alcune playlist. Purtroppo in studio non posso portare a registrare tutti i coristi, per cui per ogni brano porterò un gruppo di loro in rappresentanza dell’intera corale. Registrare è importante specialmente in questo momento: vuol dire fermare per sempre nel tempo, lasciare una “traccia” per sempre. E dopo il concerto, che Radio Speranza trasmetterà in diretta sugli 87.6 Fm e in streaming, il viaggio di questi sette brani proseguirà. I brani per tutti coloro che vorranno approfondirne lo studio, sono disponibili anche gli spartiti per coro orchestra (da richiedere all’indirizzo e- mail nonsaremomaisoli@libero.it). L’augurio più importante è che tanti possano ritrovarsi anche in una sola frase, in una parola. Prima di scrivere mi sentivo terribilmente solo nel Getsemani della mia vita: quelle melodie sono la mia piccola testimonianza che invece oggi afferma che “non saremo mai soli”. Mai.
I brani sono i seguenti:
Testo e musica Vincenzo di Nicolantonio e Fiorella Manzini
Testo: Vincenzo di Nicolantonio e Dario Innamorati Musica: Vincenzo di Nicolantonio
Testo e musica: Vincenzo di Nicolantonio e Pasqualino Amistà
Testo e musica: Vincenzo di Nicolantonio
Testo: Vincenzo di Nicolantonio e Anna Panzone Musica: Vincenzo di Nicolantonio
Testo e musica: Vincenzo di Nicolantonio
Testo e musica: Vincenzo di Nicolantonio
ORGANICO CONCERTO: pianoforte e voce e arrangiamenti Mario Rosini; batteria Mirko Minetti; basso Francesco Marranzino; chitarra acustica e elettrica Alessandro Panzone; violino Danilo Pergolini; violino Silvia d'Annunzio; viola Giovanni Ciaffarini; violoncello Federico Orlando; sassofono Pierpaolo Pecorello; trombone Atreo Ciancaglini; tromba e flicorno Antonio Cordisco; tromba Italo di Benedetto