REMO DI LEONARDO.
La prima macchina trebbiatrice a vapore, che si ricordi a Pianella a memoria di qualche nostro anziano pare che arrivasse dal Civitella Casanova. La prima trebbiatrice a vapore fu acquistata dalla famiglia dei Marchesi De Felici intorno al 1928.
Proprietari di macchine trebbiatrici a vapore successivamente divennero: un certo Sor Lino, Ferdinando D'Ambrosio, Di Martile Davide, Giulio e Pierino (Davidde); Di Mascio Santino (Laurenze?), la famiglia Pierdomenico (Izippette); la famiglia Gigante Luigi con i fratelli e poi Vincenzo Gigante (Vacareie); Gaetano, Giuseppe, e Silvestro Ferri (le Firrire ); Saverio Galeota, Vincenzo Viola (la Sdiarazze) Pasquale Fidanza (Cacaciorve).
Molti di questi tramandarono tale lavoro ai propri figli passando successivamente dalla caldaia al trattore con motore a scoppio mentre nuovi imprenditori divennero proprietari come: mastro Rocco D'Archivio, Provinciali Tonino (la Cichette) , famiglia De Juliis Silvino (Zompafenestre) ; famiglia Obletter; mentre Rinomato Vincenzo , Di Girolamo Gabriele, detto Pecchedè, avevano il trattore a scoppio trainato da bestie.
I meccanici per macchine trebbiettivitrici erano spesso i loro stessi proprietari oppure gente specializzata come: Ferretti Antonio, Canigiani Gino, Granata Nazzareno (Ciaralle). Luigi Bugalino fu uno dei primi a prendere patente per caldaia a vapore mentre subito dopo la guerra di Girolamo Federico (Palumme).
I Paglierini “le Pajarene” erano coloro che imboccavano i covoni, tra questi ricordiamo: Zopito Chiappino, Di Tonto Antonio detto Bonafede, Michele Considero, D’Alanno Vincenzo (lu Trasulande), con la squadra di Di Martile Davide (Davidde); Di Battista Rocco (la Vozze), con Rinomato Amedeo; Corrado Sablone, con Ferri Silvestro; un certo Nicola detto la Fellenie, con Ferri Gaetano; Cantagallo Rocco, Di Giacomo Andrea (Parapeje), Di Zio Alberto, Norcia Donato, con Ferri Silvestro. Norscia Alfonso (lu Trasulande) con l'asino veniva chiamato a portare l'acqua alla caldaia quando ci si trovava a trebbiare vicino a qualche corso d'acqua. I paglierini si davano il cambio ogni due ore.
I fuochisti erano persone addette ad alimentare con la legna le caldaie delle trebbiatrici delle macchine a vapore tra questi ricordiamo: Michele Considero, Raffaele Ferri, Venanzio Camerlengo con la trebbiatrice di Ferri Gaetano. Spesso alcuni paglierini erano anche fuochisti. La squadra di lavoro era composta dal proprietario, due o tre paglierini, un fuochista. Operai dell'aia: due operai a fianco al paglierino che scioglieva i manoppoli. Tre operai che stendevano i manoppoli ai due operai che scioglievano i manoppoli. Da sei a otto operai a seconda della quantità del grano raccolto si poteva raggiungere anche venti o trenta operai nei grandi possedimenti.
BIBLIOGRAFIA
Remo DI LEONARDO, pubblicato sul Catalogo Festa della Campagna - Meccanici, paglierini, fuochisti e proprietari di macchine trebbiatrici di Pianella dell'inizio del ‘900 - Tip. Centrograf, Cepagatti 2004.
Foto : Riccardo Pietrolungo "Ama Pianella".