Le origini abruzzesi del famoso avvocato e Senatore della Repubblica Valerio de Sanctis

13 Novembre 2022

REMO DI LEONARDO.

Valerio de Sanctis

Il patronimico De (de) Sanctis è molto diffuso in Abruzzo dove la presenza di alcune antiche famiglie sono presenti a Ortona, Atri, Penne Spoltore, Pianella (1) e Cepagatti.

Il nonno di Valerio, Giuseppe de Sanctis (1885) sposò Maria Crisante di Cepagatti in provincia di Pescara. La coppia ebbe cinque figli.

Il padre Leopoldo sposa Maria de Sanctis, sua cugina anche lei di Cepagatti, la coppia per sposarsi dovette chiedere la dispensa al Vescovo.

Valerio DE SANCTIS, nasce a Borgo San Lorenzo (Firenze) il 16 agosto del 1923 sposa Wilma Antrodicchia, cepagattese, da cui avrà un figlio Fabrizio anche lui avvocato.

Fabrizio de Sanctis nasce a Firenze il 3 agosto del 1953. Avvocato, esercita la stessa professione dal 1980, soprattutto in campo penale. Amante della letteratura e della cinematografia gialla, è anche musicista.

Valerio de Sanctis è stato un famoso avvocato e senatore della Reppubblica, repubblichino mai pentito. Aderisce alla RSI, alla fine del conflitto è sottotenente. Si arrende a Castellazzo Novarese dove viene internato nello stadio di Novara il 28 aprile del 1945, sotto il controllo dei “garibaldini” di Moranino “Gemisto” Francesco.

Wikipedia- Campo di concentramento di Coltano

Sfuggirà rocambolescamente al trasferimento dallo stadio all’Ospedale Psichiatrico di Vercelli dove almeno 51 altri militari fascisti troveranno la morte, alcuni schiacciati sotto le ruote dei camion, altri fucilati, altri annegati nel canale Cavour a Greggio. Successivamente rinchiuso al campo di concentramento di Coltano di Pisa, allestito al termine del secondo conflitto mondiale dagli Alleati nella omonima frazione del comune di Pisa, fu utilizzato, tra luglio e settembre del 1945, come centro di detenzione per prigionieri di guerra fascisti della ex Repubblica Sociale Italiana, militari germanici e collaborazionisti dell'esercito tedesco di altre nazionalità.

Tra gli internati ci furono alcune persone note già all'epoca o che lo diventarono successivamente in vari ambiti: gli attori Giorgio Albertazzi, Walter Chiari, Dario Fo, Enrico Maria Salerno e Raimondo Vianello, l'olimpionico Giuseppe Dordoni, i giornalisti Enrico Ameri e Mauro De Mauro, l'orientalista Pio Filippani Ronconi, il matematico Giovanni Prodi, Ezio Maria Gray, Vincenzo Costa, Vito Mussolini, il deputato Mirko Tremaglia e il senatore Giuseppe Turini, che furono entrambi parlamentari del Popolo della Libertà (componente AN). 

Poco lontano nel campo di concentramento di Metato fu imprigionato il poeta americano Ezra Pound.

Valerio aderì al Movimento sociale italiano e completò gli studi di giurisprudenza, laureandosi con Piero Calamandrei, figura eminente dell'antifascismo e della Resistenza, uno dei padri della Costituzione Repubblicana.

Fin da quegli anni, in un'Italia lacerata dalle sofferenze della guerra mondiale e dalla ferita aperta della guerra civile, Valerio de Sanctis si rivelò una personalità sui generis: fedele alle sue idee, fascista mai pentito, eppure tollerante, aperto, affabile, capace di apprezzare i valori e le doti degli avversari politici.

In avvocatura dal 1947, divenne ben presto uno dei penalisti più noti di Firenze, protagonista di molti processi che hanno riempito le cronache dei giornali, da quello ai componenti della Banda Carità, a quello per la sanguinosa rapina di piazza di Verzaia, ai numerosi processi per la strategia della tensione e gli attentati ai treni, fino a quello per la strage sul rapido 904 Napoli Milano (23 aprile ' 84) dove difese l'onorevole missino Massimo Abatangelo. Fu avvocato anche della signora Donatella Di Rosa, detta Lady Golpe, che provocò un terremoto con le sue rivelazioni.

Mentre si affermava come avvocato, de Sanctis non cessava di dedicarsi alla politica. Era consigliere comunale nel ' 66, quando Firenze fu devastata dall'alluvione, e fu tra i più attivi nell' organizzazione degli aiuti e della ricostruzione.

Nel 1972 fu eletto senatore del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale nel collegio di Firenze I. Un successo clamoroso per il suo partito, nel cuore di una delle regioni più rosse d' Italia. In parlamento presentò un progetto di legge speciale per Firenze. In seguito rappresentò il suo partito al Parlamento Europeo.

Incarichi e uffici ricoperti nella Legislatura:

Gruppo Membro dal 25 maggio 1972 al 4 luglio 1976

11ª Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale):

Membro dal 4 luglio 1972 al 4 luglio 1976

Rappresentanza italiana al Parlamento europeo:

Membro dal 26 ottobre 1972 al 4 luglio 1976

Valerio de Sanctis fu anche Consigliere comunale di Firenze, membro del Consiglio d'amministrazione del Conservatorio musicale L. Cherubini di Firenze.

Muore a Firenze, dopo una lunga malattia, il 17 luglio 2001.  I funerali si sono svolti in forma riservata alle Cappelle del Commiato del policlinico di Careggi.

Si ringrazia per le notizie biografiche e bibliografiche: Antonello Ricciuti, Danilo Manella, Fabrizio de Sanctis.

Remo DI LEONARDO, Lacerba, 28 luglio 2022.

Bibliografia e Sitografia

M. Dal Dosso, Quelli di Coltano, Milano, Giachini, 1949.

P. Ciabattini, Coltano 1945. Un campo di concentramento dimenticato, Milano, Mursia, 1995.

G. Pansa, I vinti non dimenticano, Milano, BUR, 2010.

G. Buccini, “Noi di Salò nel campo di prigionia”, “Corriere della Sera” (Milano), 16 IV 2010.

AA. VV., Pietro Ciabattini: Coltano 1945. Un campo di concentramento dimenticato. (in boiachimolla.blogspot.com), 1° marzo 2014.

Dario Buzzi prigioniero a Coltano con Ezra Pound, intervista di C. Erminio – L. Ruffini – C. Costa, video pubblicato in YouTube il 6 VI 2015.

A. Griffini, Effemeridi. La gioventù fascista (nella Rsi) dell’attore Enrico Maria Salerno, “Barbadillo” (barbadillo.it), 2 III 2019.

AA. VV., Repubblica Sociale Italiana. I campi di prigionia in Italia (italia-rsi.it).

https://www.senato.it/leg/06/BGT/Schede/Attsen/00006694.htm

Franca SELVATICI https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/07/17/famoso-avvocato-senatore-repubblichino-mai-pentito-apprezzava.html

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