Il male degli angeli Luisa Gasbarri

MARCO TABELLIONE.

Un thriller apocalittico, pieno di suspense e rivelazioni, offerte in un crescendo di grande efficacia, scritto con uno stile impeccabile, una lingua colta, vivace, dialoghi serrati, nutriti da continue trovate ingegnose ed una profondità psicologica degna di un saggio filosofico.

Il male degli angeli (Baldini & Castoldi) di Luisa Gasbarri, scrittrice di origine abruzzese ma ormai approdata definitivamente al panorama nazionale, potrebbe essere considerato come uno degli apporti italiani al genere che ha avuto nei romanzi di Dan Brown il suo lato più commerciale e di successo. Tuttavia il romanzo di Luisa Gasbarri è molto di più. Tanti sono, infatti, gli ingredienti che la scrittrice organizza per la sua storia mozzafiato. Innanzitutto la vicenda di una setta forse millenaria, sicuramente capace di attraversare l'intero ultimo secolo, tutta al femminile, composta da personalità superdotate, capaci di comunicare telepaticamente e di suscitare spontaneamente un fuoco distruttivo.

Una setta che, tra l’altro, viene ricollegata con le pretese razziste del Terzo Reich, e con l'attesa di un fantomatico nuovo messia, per giunta da alcuni scambiato per lo stesso Hitler. L'ambientazione durante la seconda guerra mondiale costituisce l'antefatto della vicenda, che finisce per imbrigliarsi sempre di più, rivelando continuamente, attraverso analessi progettate con grande ingegno, misteri e vicende arcane, che si aprono come scatole cinesi.

L’idea è quella di una serie di donne in contatto con una energia primordiale che i nazisti cercheranno di sfruttare, il tutto indagato dalla protagonista, un’ufficiale della interpol che deroga alle proprie mansioni dirette, per seguire una pista che all’inizio sembra assurda. L’unico che accetta di appoggiarla è il suo vice, un bravo poliziotto, devastato dal senso di colpa per il suicidio della moglie, il quale troverà nella nuova indagine anche lui una possibilità di riscatto. Vittima dell’interazione educativa di una madre oppressiva ma attenta e un padre psicologicamente assente, solo alla fine la protagonista capirà perché proprio lei viene coinvolta nell’inchiesta su cui nessuno avrebbe scommesso.

Il finale ovviamente sarà a sorpresa, preparato con cura, attraverso una minuziosa serie di notizie che svelano piano piano il mistero, centellinando le rivelazioni ad arte. Anche lo stile della scrittrice rivela una grande capacità di creazione di suspense e attesa da parte del lettore, sia nella costruzione strutturale delle sequenze e della parola narrativa sia nel linguaggio utilizzato. Un linguaggio capace di passare dal versante gergale ad esempi di pura poesia, soprattutto in alcune riflessioni di saggezza e profondità emotiva.

      

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