Francesco IV p. la Gratia di Dio Regia Corte di Pianella 7 dicembre 1797

VITTORIO MORELLI

Don Vincenzo Giannettasio, dottore delle Leggi e Regio Giudice della Regia Corte di Pianella, assistito da De Silvestri, attuario, esamina l'accaduto nella bettola, che è diventato di pubblico dominio, riguardante Francesca Paola Santucci della Città di Pianella (dei Serenissimi Stati Farnesiani), la quale, dietro giuramento, ha dichiarato che, trovandosi nella bettola ove vende il vino, il di lei Patrigno Francesco Paolo Santucci, ed avendo udito che la notte antecedente al dì sette del corrente mese di xmbre, ed anno millesettecento novantasette, ci aveva giuocato (alle carte) buona somma di denaro, costui ha dato di mano ad un scaldino di creta cotta, che stava colà su una sedia, ed a tutta forza gli ebbe tirato in testa, ed rimasta gravemente offesa nella testa.

Francesca Paola scappò nella casa di Solidea, ferita e sanguinante.

E dettole se delle cose pred.e.ne esprime querela, ha risposto, io non intendo esporre querela contro d.o mio Patrigno, ma voglio, che faccia la giustizia.

E dettole che può deporre le cose pred.e ha risposto, Giuseppe di Nicolant.o(uomo di campagna, di età 22, teste)(Solidea)di Massimo, Francesca Catenella ed altri possono di tutto deporre.

+ Segno Crucis

(Vincenzo) Giannattasio, dottore delle Leggi

De Silvestri, attuario

Viene incaricato dalla Corte il dottor Vincenzo Mammoliti della Città di Napoli, commorante in quel di Pianella, dice di essere chirurgo, d'anni quarantasei in circa dixit per fare la ricognizione sulle ferite riportate da Francesca Paola.

Viene chiamato anche il barbiere "cerusico" (Raffaele) Monticelli, bravo nella chirurgia, abitante in una casa della Real Camera Farnesiana situata nel Rione del Ss. Salvatore.

Il dottore fa la ricognizione nella casa di Solidea di Massimo, casa attaccata alla bettola e situata in fondo alla Piazza, che trova l'offesa insanguinata nella testa, ed avendo tant'io, che la sud.a Francesca Paola, abbiamo trovato che la medesima tiene una ferita nella testa, e propriamente nel sincipite sinistro, con contusione all'interno con scovertura del pericranio di lunghezza di tre dite traverso di mano d'uomo, e di lunghezza quanto un coppo di coltello, quale ferita è stata causata da Istrumento contundente, e lacerante come pietra.... E l'abbiamo giudicata pericolosa di vita, p. qualche rottura interna.....

Il 23 xmbre, le ferite riportate e per i medicamenti adoprati, Francesca Paola Santucci è fuori da ogni pericolo di vita.

Dopo l'escussione dei testi (testibus jurantibus), Solidea di Massimo, Giuseppe di Nicolantonio, Francesca Paola Catenella, il giudice della Corte fa tenere nelle prigioni il Santucci e lo condanna alla multa di 10 carlini con sentenza del 1798.

Apma, Fogli sparsi, aa. 1797-1798.

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