Chiesa di San Domenico a Pianella

P. TOMMASO PALLICCA.

Cenni storici

La chiesa di San Domenico è stata costruita con una donazione dell'università di Pianella ai religiosi Domenicani di un luogo detto il Castello il 18 febbraio 1490. La chiesa fu edificata dai Domenicani in pochi anni ad una sola navata con tredici altari. Nove altari furono però costruiti da famiglie facoltose di Pianella con la formula del “Patronato”.

La porta d'ingresso è situata sulla piazza principale della città, così anche la porta del convento domenicano completato solo intorno al 1650. Esaminandola architettonicamente la facciata e classicheggiante con alte lesene, nella nicchia monofora è posta la statua in terracotta di San Domenico con il cane (Domini canis =  Cane del Signore. Tra la Chiesa e il Convento si innalza la Torre dell'orologio con la cimasa a vela, stile tardo ‘500. Un meraviglioso stemma della città di Pianella rende alla base della nobiltà di questa torre campanaria elegantissima.

L'interno della chiesa di stile barocco con stucchi settecenteschi napoletani, cinque altari edificati sempre con la formula del patronato; un prezioso coro ligneo in noce con gli specchi di Bornea, tra i più rinomati in Abruzzo; una balaustra in noce, purtroppo rovinata dall'ultimo terremoto; due acquasantiere di marmo lavorate a conchiglia. In sacrestia, sulla volta a cupola, si può ammirare Cristo con la croce e San Domenico che invoca la protezione della Madonna della Misericordia sui suoi frati, un affresco settecentesco pieno di calda cromia.

Patronati.

[...] Le famiglie benestanti, mentre la chiesa era in costruzione, erano onorate di finanziare una Cappella Altare della Chiesa con la normativa del “Patronato”. I possidenti con enormi patrimoni si potevano permettere di donare denaro alla chiesa del paese che abitavano per arricchirla di opere prestigiose, anche se intorno c'era tanta povertà. Il Patronato comportava la costruzione muraria e l'abbellimento con opere d'arte e il mantenimento della Cappella-Altare. Con ciò si acquistava il diritto di apporre lo stemma di famiglia del donatore, avere la tomba sotto il pavimento e la celebrazione di alcune SS. Messe perpetue e per i propri defunti, aumentando il prestigio della casta familiare. [....]

Una modesta  similitudine si usa oggi: quando si acquistano dei nuovi banchi per la chiesa, si chiede alle famiglie la somma necessaria per il dono di un banco, intestandolo con una targhetta ai propri defunti; in modo che i fedeli che lo usano si possono ricordare di pregare per questi defunti. Noi ora ci siamo limitati alla descrizione dei soli Patronati della Chiesa di San Domenico, che fin dalla fondazione del 1490 fu costruita in poco tempo perchè dei tredici altari che aveva, nove erano appunto realizzati con l’impegno del Patronato, come riferisce lo storico domenicano Benedetto Carderi nei suoi libri sulla storia dei conventi domenicani d’Abruzzo [...]

BIBLIOGRAFIA

*Dall'archivio Privato di Remo di Leonardo: P. Tommaso PALLICCA, La chiesa di San Domenico - Miracolo di un restauro- Le Pale d'altare della Chiesa di S. Domenico a Pianella - Pro Loco Pianella - Realizzato da ADService di Andrea Balzano - Stampato da MCgrafica Cepagatti 2011.

FOTO D'ARCHIVIO REMO DI LEONARDO

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Addenda

a cura di Remo di Leonardo

Cappella Altare della Chiesa di San Domenico

Patronati, nei secoli XVI e XVII: Luzio Martini per L’Annunziata, Lavinia Detti per S. Giacinto, Giovanni Berardino Ricci per S. Raimondo, Geronimo Addesso per S. Tommaso d'Aquino, Clemente del Collo per la Madonna del Soccorso, Pompeo Manetta per la statua di S. Domenico, e la famiglia Miozzi. (1)

Con la sistemazione che i Domenicani le diedero con il restauro del 1690 oggi entrando nella Chiesa di San Domenico troviamo, cinque altari:

A destra ammiriamo il primo altare della cappella dei nobili Verrotti con il loro stemma, raffigurante un cinghiale emblema di famiglia, l'unica che ne esercita ancora il patronato. La tela che la sovrasta e del pittore, Salvatore De Rocco (1771-1836) che raffigura Il martirio di San Pietro, monaco domenicano.

A seguire c'è l'altare con il sepolcro della nobile famiglia del Marchese Gesualdo de Felici, decorata dalla pala con La predica di San Vincenzo Ferrer agli infedeli, firmato Nicolaus Maria Rossi (1749).

Al centro dell'abside ai piedi della Pala della Madonna col bambino che mostra ad un frate domenicano di Sora, immagini di San Domenico di Guzman con alla destra Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, c'era il sepolcro del Barone Vincenzo De Felice che ne aveva anche il patronato.

Scendendo dal presbiterio si ammira la maestosa e scenografica cappella del Rosario, con la pala raffigurante “la Madonna del Rosario” con in braccio il Bambino, seduta tra possenti nuvole, circondata e sostenuta da uno stuolo di angioletti festanti.

A seguire, prima di uscire dalla chiesa l'Altare con la Pala della “Circoncisione” il Bambino retto da un vecchio e austero Sacerdote in un mantello giallo, con le mani alzate davanti la Madonna in preghiera, e un sacerdote che si appressa a circoncidere Gesù con un visibile coltellino.   

Note

  1. L. DI GIOVANNI, La fondazione del convento di San Domenico,  Miracolo di un restauro- Le Pale d'altare della Chiesa di S. Domenico a Pianella - Pro Loco Pianella - Realizzato da ADService di Andrea Balzano - Stampato da MCgrafica Cepagatti 2011. - A.P. Remo di Leonardo.

BIBLIOGRAFIA

*Dall'archivio Privato di Remo di Leonardo: P. Tommaso PALLICCA, La chiesa di San Domenico - Miracolo di un restauro- Le Pale d'altare della Chiesa di S. Domenico a Pianella - Pro Loco Pianella - Realizzato da ADService di Andrea Balzano - Stampato da MCgrafica Cepagatti 2011.

FOTO DI COPERTINA : DANIELE D'AMBROSIO (INTERNET)

FOTO D'ARCHIVIO REMO DI LEONARDO PRIMA DEL RESTAURO

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