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Dagli uliveti alle tavole, in mezzo tradizioni secolari che pure narrano di raccolti deludenti ai quali però si aggiungono, in questo infausto momento storico, gli insostenibili rincari, dalle bollette ai materiali.
E così per la raccolta delle olive in Abruzzo ci si prepara ad un anno nero, senza precedenti, con il rischio concreto di vedere sempre meno olio italiano, in questo caso abruzzese, nelle dispense.
Un rito irrinunciabile in particolare lungo la costa, dal Chietino al Teramano, eppure sono numerosi i frantoi sul territorio regionale che hanno deciso di non aprire, come anticipa un frantoiano della provincia di Chieti ad AbruzzoWeb: “Tra i costi delle bollette e dei materiali ormai arrivati alle stelle, non sarebbe conveniente avviare l’attività neanche con una raccolta eccezionale”.