Provvedimenti e risoluzione dell'Industria e l'agricoltura nel teramano anni 1814-1824 (Parte prima)

13 Febbraio 2023

VITTORIO MORELLI.

La provincia di Teramo fino al 1927 arrivava a fiume Pescara Riva sinistra e Pianella faceva parte della suddetta provincia insieme ad altri comuni, passati poi, dopo la sua istituzione, alla provincia di Pescara. Esaminando gli atti del Consiglio provinciale teramano, abbiamo estrapolato alcune informazioni riguardanti l'economia, l'artigianato, il commercio, le fiere, agricoltura e le industrie.

Il Consiglio provinciale prende atto del fatto che l'Orto Agrario in Teramo, accordato la società economica è insufficiente, per cui ritiene di crearne uno nel Distretto di Penne. Il consiglio richiamò l'attenzione del Governo sulle fabbriche di liquirizia e di cremor tartaro, di faenze e coltelli, questi ultimi prodotti anche a Loreto Aprutino e Pianella, con molla o chiusura alla pianellese, il cui manico era fatto di corno bovino, le manifatture di lana e le seterie, spesso queste condotte a livello familiare.

Il Consiglio dell'anno 1814, 3 ottobre esamina lo stato dell'Agricoltura in provincia di Teramo e la possibilità di ampliare gli acquedotti a scopo irriguo. Sempre nel '14 ci si lamenta del prezzo del sale, che trattiene il progresso della pastorizia, diffusa in tutto l'Abruzzo montano, pedemontano e costiero, e al livello familiare aziendale anche in collina.

Nel 1818 si favorisce la semina del granone lungo i fiumi, vietandola nei luoghi montuosi, ulivetati, vignati e a coltura frutticola, perché ha impoverito e isterilito infinitamente terreni: detta cultura senz'altro ha incrementato la disponibilità di farine e alleviato la povertà e la penuria alimentare; ci si lamenta del dissesto idrogeologico, a causa del disboscamento delle tempeste meteoriche e delle frequenti grandinate, raccomanda poi di raccogliere le acque piovane nei formali, oltre alla piantumazione delle sponde dei fiumi e dei terreni e dei luoghi scoscesi, con attualissima cosa attualissima.

Nel 1821 il consiglio propone di favorire la cultura di cereali del gelso e della pioppo e la stessa seduta successivamente che molti agricoltori usano decortificare piante di quercia da cui corteccia viene usata dalle concerie delle pelli.

Si propone di censire le varietà di ulivo, che si coltiva in Provincia, altre risorse, esportata anche nelle Marche e nel Lazio.

Il consiglio si esprime favorevolmente sulle attività industriali quali la produzione delle ceramiche di Castelli, della liquirizia di in Atri e Giulianova, di cremor tartaro sempre in Giulianova; delibera di installare un lanificio e una cartiera in Montorio, la manifattura della seta, del lino e della canapa nelle diverse località della provincia. Modesta era l'attività editoriale del capoluogo . Il comune di Torricella Sicura possiede una cava di carbon fossile non di pregio, molto trascurate e in provincia ci sarebbe Miniere di ferro non utilizzati. Occorre migliorare lo stato delle strade, trascurate durante la guerra, manutenzionandole e costruirne delle nuove, per facilitare il commercio con le Marche.

Fine prima parte.

Estratto dal Catalogo "Festa della Campagna" A.V. 2002

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