Si sarebbe subito pentito dopo che la polizia lo ha individuato come l’autore della minaccia di morte su instagram a Bruno D’Alfonso, secondogenito di Giovanni, il carabiniere pennese di 45 anni vittima delle Brigate Rosse. 28 anni, friulano di Udine, ha inteso scusarsi con Bruno D’Alfonso, il figlio di quel Giovanni, sposato e padre di tre adolescenti, ucciso nel giugno 1975 nel tragico conflitto a fuoco che segnò l’epilogo del sequestro di Vittorio Vallarino Gancia, vicino Acqui Terme.