VITTORIO MORELLI.
L’ingegnere del genio civile, Luigi Corti, introduce nella sua Relazione tecnica e descrittiva circa la Progettazione e realizzazione del tracciato ferroviario Penne-Alanno, con una lettera del 1885, indirizzata al marchese Gesualdo III de Felici.
Detta lettera venne inserita nel fascicolo Progetto di massima per la ferrovia Penne-Alanno, stampato nel 1885 dai Tipi dello Stabilimento di Giustino Ricci in Chieti.
Dopo l’Unità d’Italia, in Abruzzo si era sviluppato un fervore imprenditoriale e culturale non indifferente da parte dei Comuni e delle Comunità abruzzesi, che si erano assopiti e rassegnati alla depressione economica dei loro territori.
Vedi Giulianova (Vincenzo Comi, Silvi per la lavorazione della liquirizia), Pescara Portanuova (Bucco per la produzione di prodotti chimico-farmaceutici), Chieti per la produzione della carta e dei liquori, Torre de Passeri e Tocco per la produzione dei liquori, etc.
Ci fu un risveglio editoriale e giornalistico, imprenditoriale (Industria del Tabacco (Pianella, Giacomo Sabucchi), della Ceramica (Castelli, Penne, Torre de’ Passeri), dei Liquori (Barattucci Corfinio a Chiet, Centerbe Tocco da Casauria, Aurum Pescara), della Chimica (Pescara), dell’Edilizia civile e industriale, della organizzazione delle Bande Musicali; la Banda Musicale di Pianella rivaleggiava con quella di Teramo, con la Banda di Spoltore e via dicendo); le comunità abruzzesi, risvegliatesi dal torpore, vollero mostrare la loro presenza in diversi campi.
Tra le proposte ci fu quella di collegare Penne e diverse comunità vestine alla ferrovia di Pescara-Chieti-Alanno-Roma per facilitare il trasporto delle merci e dei passeggeri.
Tra i promotori viene segnalata la figura del marchese Gesualdo III de Felici, promotore di attività editoriali, imprenditoriali, agricole, patrocinatore della famosa banda dei Diavoli Rossi di Pianella, insieme a Samuele Puca ed altri, delle iniziative rivolte agli alunni delle scuole pianellesi insieme a don Vincenzo Verrotti, Alfonso Sabucchi; oggi i neo baroni della politica sono portafogliari dei privilegi, senza rinunciare alle prebende (indennità, rimborsi, spese personali e di rappresentanza, etc); i nostri antenati svuotavano i loro portafogli personali, di famiglia e delle consorti per il bene comune.
Appena dopo, nel 1907, venne iniziata la costruzione della ferrovia Penne-Montesilvano, già progettata nel 1882, ultimata nel 1929 e dismessa negli anni sessanta.
Fino ad oggi non si riesce a collegare con bretelle parallele alle aree pedemontane Ascoli Piceno con i paesi pedemontani del Gran Sasso, della Maiella e del Morrone,assistendoall’impotenza politica, progettuale e realizzativa dei nostri rappresentanti.
La relazione descrittiva, accompagnata da una mappa del territorio interessato, illustra passo passo i vari aspetti del progetto; l’idea del progettista e dei collaboratori era quella di dare respiro all’area pennese e teramana limitrofa, implicando uno sviluppo artigianale, industriale e agricolo delle aree bagnate dal Fino, dal Tavo, dal Cigno, dal Pescara, dalla Nora.
L’andamento planimetrico della Linea Castellammare Adriatico-Terni fino alla Stazione di Alanno è lunga 12,137 chilometri: il progetto prevedeva la costruzione delle stazioni di Nocciano, di Catignano fino a raggiungere la Sella dei Cappuccini; attraversava i fiumi Cigno e Nora, raggiungeva la stazione di Civitella Casanova, di Montebello, il Tarallo, la stazione di Pianella, il fosso Mirabello, la stazione di Loreto Aprutino.
L’andamento altimetrico veniva addolcito con opere d’arte: alcuni ponti sul Cigno e ponticelli, muri di sostegno, gallerie; erano previsti nel Progetto stazioni di deposito, case cantoniere, passaggi a livello; il treno a scartamento ridotto sarebbe stato dotato di vagoni coperti per animali, vagoni scoperti, vagoni piatti, vagoni passeggeri di prima e seconda classe.
La spesa globale prevista era di lire 2.670.000,00 con un costo chilometrico di lire 63.570,00.